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Dog Soldiers

Regia di Neil Marshall vedi scheda film

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La recensione su Dog Soldiers

di Trickmaster
8 stelle

Facciamo un gioco. Io vi dico un nome e voi mi rispondete col primo film che vi viene in mente. Pronti?

Neil Marshall.

Niente? Può essere, tranquilli. E se vi aiutassi con una locandina?

 

http://ecx.images-amazon.com/images/I/51WAC7SFK9L.jpg

 

Se siete ancora in alto mare, niente paura. Sì, perchè "Dog Soldiers", film del 2002, in italia non è mai stato molto reclamizzato ed è uscito direttamente per il mercato DVD. Bollato come B-movie e quasi subito dimenticato.

Se invece il nome del regista vi ha fatto suonare un campanello, probabilmente è per la sua opera seconda: "The Descent", questa volta proiettata nei cinema e per cui il regista ha riscosso un grandioso successo, tanto di critica, quanto (forse maggiore) di pubblico.

 

"Dog Soldiers" è, tuttavia, il primo lungometraggio in cui Marshall si cimenta ed uno dei primi lavori in cui mostra il suo grande talento cinematografico. Presentato al Festilval internazionel del cinema fantastico di Bruxelles, vince il Corvo d'Oro come miglior film e il premio Pegaso assegnato dal pubblico, divenendo in poco tempo un cult.

 

La trama del film è abbastanza semplice e non rappresenta una vera rivoluzione.

 

"Scozia. In una foresta due campeggitori si stanno godendo la pace e la vita a contatto con la natura. Al calare delle tenebre si ritirano nella tenda, ma qualcosa li raggiunge e divora entrambi.

Ad alcune ore di distanza il soldato Lawrence Cooper si trova in una foresta gallese e viene catturato durante una prova per entrare in un corpo d'elitte dell'esercito britannico. Il Capitano Richard Ryan, al comando del gruppo, si complimenta per essere riuscito a resistere tanto tempo alla cattura. Offre quindi a Cooper la sua pistola perchè uccida il cane che il team militare gli aveva messo alle calcagna. Cooper rifiuta e Ryan abbatte il cane, considerando il rifiuto del soldato come una debolezza ed escludendolo dalla selezione.

Quattro settimane dopo un plotone di soldati inglesi viene inviato per una esercitazione nella foresta scozzese, precedentmente vista nel prologo. Il Sergente Harry G. Wells dovrà guidare i suoi uomini, fra cui lo stesso Cooper, contro un gruppo militare avversario.

Il manipolo di sei militari comincia la marcia nel bosco, fra le lamentele per la mancata visione della partita Inghilterra vs Germania che si sarebbe tenuta quella sera. Quello che non sanno, è che il Capitano Ryan, a capo del gruppo militare con cui dovrebbero esercitarsi, sa già quale sia la loro posizione, ma non sembra interessato a cacciare loro, bensì qualcosa di molto più letale e antico... "

 

Come detto, il film non riscosse grande successo in Italia, complice una pubblicità praticamente inesistente e una trama all'apparenza banale. Eppure, in patria, questo film riscosse un enorme successo e persino in Italia, i pochi che lo videro rimasero piacevolmente sorpresi dalla qualità del prodotto di Marshall.

Facciamo subito una precisazione. Il film non è una capolavoro e presenta una prevedibile piattezza di trama, come molti film del genere horror, tuttavia sopperisce ai limiti di un horror con brillanti inventive tecniche e di comicità. In particolare due film fanno da punto di riferimento alla pellicola: "Zulu", Cy Enfild 1964 e "La Casa", Sam Raimi 1981.

Il ritmo della pellicola non è sostenuto, ma non toglie nulla alla piacevolezza della storia. In particolare tre sono i motivi di successo del film:

  1. Gli interpreti e la caratterizzazione dei personaggi
  2. I dialoghi
  3. Le inquadrature

 

 

1

Partiamo col dire che gli attori non sono i primi cialtroni che passavano. Lawrence Cooper, protagonista della pellicola, è interpretato da un virtuoso Kevin McKidd, classe1973. Attore scozzese talentuoso, particolarmente conosciuto da noi per aver presenziato al telefilm "Grey's Anatomy" o per il ruolo di Tommy in "Trainspotting".

 

 

Lo segue a ruota un altro attore che non è proprio uno sconosciuto. Stiamo parlando del talentuoso Liam Cunningham, classe 1961, questa volta di origine irlandese e caratterista di grande impatto visivo. Salito alla ribalta per il ruolo di Davos Seaworth ne il telefilm: "Il Trono di Spade" . Va comunque menzionata la sua presenza in un piccolo capolavoro del cinema irlandese del 2011 (The Guard) da noi uscito col titolo: "Un poliziotto da happy hour".

 

 

Per concludere degnamente la trilogia messa in campo dal regista per il suo film, nel ruolo del Sergente Harry G. Wells, un memorabile Sean Pertwee. Attore poco noto anche lui, nel nostro paese, ma con una larga filmografia alle spalle, fra cui spiccano per fama "Equilibrium" film fantascientifico del 2002 e in tempi più recenti la sua partecipazione ad un noto telefilm. Quale vi chiedete?

 

http://cdn.screenrant.com/wp-content/uploads/Gotham-TV-Show-Alfred-Pennyworth-Sean-Pertwee.jpg

 

Ebbene sì, Petrwee è Alfred nel recente telefilm americano "Gotham".

 

Questi tre attori, insieme, creano una trinità recitativa unica e "Dog Soldiers" attinge avidamente dal loro talento.

Da un lato Pertwee nei panni del buono e sboccato Sergente che cerca di portare a casa la pelle dei suoi. Un'interpretazione molto fisica ed umana che lascia spazio anche per il lato comico della storia.

All'angolo opposto Cunningham, spietato e gelido Capitano, disinteressato a tutto e tutti. Una performance elegante ed inquietante allo stesso tempo, rendendo il suo personaggio quasi più terrificante dei mostri nella pellicola.

Nel mezzo McKidd, intrappolato nel ruolo del buon soldato di turno, eppure, nonostante una etichetta stereotipata, regge benissimo nel conflitto fra le due personalità opposte prima citate. Riuscendo a dare quel giusto tocco di umanità e dramma al ruolo del buono, senza scivolare nello stereotipo.

 

Menzione d'onore per la recitazione, però, la merita anche Darren Morfitt, nel film soldato "Spoon" Witherspoon. Comico, ma senza andare sopra le righe, eccelente intessa recitativa sia al fianco di McKidd che di Pertwee. La sua ultima scena nel film è fra le più intense della pellicola.

 

2

I dialoghi, vero punto debole della maggior parte dei film horror, riescono incredibilmente a trasformarsi nel pezzo forte del film. Tanto nella versione originale, quanto nell'eccellente doppiaggio italiano.

Se solitamente in un horror assistiamo a palesi idiozie e scelte tattiche contro qualunque principio di logica e basilare istinto di sopravvivenza, "Dog Soldiers" trasforma queste scene no-sense in spunti comici che smorzano la tensione  e strappano un sorriso allo spettatore.

 

http://cineschlocker.net/images/screencaps/dog_soldiers_1.jpg

 

Non solo commedia, ma anche dramma. Il regista riempe le scene di quiete con piccole scene di dialogo per non annoiare e lo spunto comico è certamente un ottimo espediente, ma siamo pur sempre in un film horror e non possiamo buttarla sempre in ridere.  Morfit raccoglie molto bene lo scettro del giullare del gruppo, ma per trasmettere la tensione e un buon senso di brivido è Cunningham quello cui il regista si rivolge, spesso spalleggiato da una buona espressività di McKidd.

Tuttavia, il premio al dialogo più inquietante del film, quello che davvero mette i brividi, lo strappa a sorpresa Pertwee. Il racconto di guerra che coinvolge un suo commilitone ( tale Eddi Oswald, nome che il regista inserisce chissà perchè in tutte le sue pellicole) è a metà fra la realtà e il fantasy, ma proprio perchè sfuma in una non meglio precisata linea di confine, mette i brividi. Come a domandarsi: quale confine c'è fra la realtà e la fantasia? Tema, per altro, spesso ripreso nel corso della pellicola.

 

3

Le inquadrature sono da sempre il punto di forza dei film di Neil Marshall. Per chi non avesse visto "The Descent", la cosa va spiegata, per gli altri la lettura della recensione, probabilmente potrebbe finire al punto due.

Marshall, come per altro molti suoi colleghi del genere horror o simili, conosce la regola aurea di un buon horror. Sangue e budella sono d'obbligo, specialmente in uno splatter-movie, ma la creatura è sempre bene non presentarla subito. Meglio tergiversare. Una comparsata lì, una là. Magari qualche verso, qualche rumore di fondo. A metà film inseriamo delle ombre, sagome e qualche arto e solo dopo regaliamo il mostro.

 

http://www.beyondhollywood.com/uploads/2011/09/Dog-Soldiers-2002-Movie-Image.jpg

 

Sembra una scusa per  salvarsi da effetti speciali non all'altezza, eppure non è così. No, perchè il costume e i trucchi delle creature sono realmente ben fatti. Certo, non raggiungono i livelli de "Un lupo mannaro americano a Londra", ma con buona pace dei fan, credo nessun altro potrà farlo.

Il trucco, però, funziona e la regia di Marshall aiuta molto la riuscita d'insieme. Trovando una via di mezzo fra una ripresa alla Alien e allo Squalo. Il non utilizzo di computer grafica è certamente un ottimo punto di partenza evitandoci terribili visioni di effetti CGI.

Aggiungiamo un'ottima scelta di ambientazioni e il film diventa un godibilissimo momento di cinema horror.

 

Concludendo, sebbene "Dog Soldiers" non abbia i contenuti e l'analisi psicologica di film come lo stesso "The Descent" del regista. Risulta un piccolo diamante del cinema e certamente una consideazione migliore dal semplice B-movie. I lati negativi della pellicola sono talmente pochi e insignificanti che non vale nemmeno la pena citarli. Preferisco, invece, spendere le ultime parole sui molti elemnti di citazione cinematografica che il regista semina per tutto il film, strizzando l'occhio a molti capolavori cinematografici, primo fra tutti Raimi e "La Casa". Tenendo conto che uno dei soldati della pellicola fa di nome addirittura Bruce Campbell, nome dell'attore feticcio di Raimi che interpreta il ruolo di Ash nella nota trilogia horror. Gli altri non ve li dirò, lasciandovi il piacere di scoprirli durante la piacevole visione di questo film poco noto da noi e che meriterebbe certamente una maggior considerazione.

 

Ps.

Proprio Campbell sarà protagonista di una delle scene madri del film. Quando sentirete urlare il nome Bruce nel film, drizzate le orecchie e sgranate gli occhi, perchè nessuno di voi si aspetterà qualcosa del genere.

 

 

 

 

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