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Notte prima degli esami

Regia di Fausto Brizzi vedi scheda film

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La recensione su Notte prima degli esami

di scapigliato
8 stelle

Superare “La Scuola” di Luchetti è impossibile. Però questo Brizzi, complice un grande Faletti, riesce ad allontanarsi dai prodotti medio bassi che raccontano di giovani al bivio, magari in zona maturità. Il film da cui la tendenza ha ripreso a girare per i cinema è il bello e incompreso “Che Ne Sarà di Noi”. A seguire film e filmetti belli e credibili come “Liberi” e altri meno incisivi ma decenti come “Mai Più Come Prima”. Per non parlare di quei film che s’allontanano dal tema scolastico come il bellissimo “Texas” o “Melissa P.” o “Caterina Va in Città” o “Tre Metri Sopra il Cielo”. Per non parlare di due precedenti abbastanza emblematici come “Mai......” e “Jack Frusciante è Uscito dal Gruppo”. Il film di Brizzi vince perché accosta bella musica a scene azzeccate, quando altri ne abuserebbero soltanto. Vince perché mette in gioco il professor Faletti straordinariamente credibile in un bel ruolo sfumato, alla Gene Hackman, di un uomo che non è quello che sembra. Fa strano pensare che gli attori più emozionanti del cinema italiano recente siano nomi che non hanno troppo a che fare con il cinema, proprio come Faletti e il Francesco Salvi de “La Rentrèe” e di “Mai Più Come Prima”. Parentesi: è un piacere rivedere il Ric di Ric & Gian in un ruolo che ne evidenzia tutta la verve mai sopita, e che ci dà la possibilità di vederlo poi piegato dal lutto. Il film vince anche per la sceneggiatura, mai banale e piena di dialoghi azzeccati e pieni di ritmo. Gli attori sono un po’ lessati, ma divertono. Su tutti la bella Cristiana Capotondi che ti fa girar la testa, e il protagonista Nicolas Valporidis che è se la cava bene.
Leopardi latitante, Woodstock, canne, tradimenti e bambini in arrivo, fanno da cornice ad una storia molto sentita nella regia e che ci fa tenerezza alla fine, quando vediamo cosa faranno da grandi quei ragazzi. Tenerezza perché in quelle polaroid vediamo o rivediamo, tra scherzi e amare verità, quello che siamo o che non avremmo voluto essere. Ma sorridiamo ugualmente, consapevoli dell’unicità dell’esperienza.

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