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I giorni del cielo

Regia di Terrence Malick vedi scheda film

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La recensione su I giorni del cielo

di port cros
10 stelle

 

I Giorni del Cielo inizia mostrandoci, sui titoli di testa, una serie di foto in bianco e nero dei primi del Novecento, l'ultima delle quali ci introduce nella vicenda raffigurando l'adolescente Linda, voce narrante del film (Linda Manz). Dopo che suo fratello Bill (Richard Gere) ha preterintenzionalmente ucciso un uomo, Linda, Bill e la sua ragazza Abby (Brooke Adams), che si spaccia per loro sorella, fuggono in treno da Chicago verso il Texas, unendosi alle masse di lavoratori stagionali in cerca di un'occupazione presso l'immensa piantagione di grano di un ricco possidente (Sam Shepherd). Quest'ultimo, credendo che Bill ed Abby siano fratello e sorella, inizia a dimostrare la sua attenzione per la ragazza. Mosso dall'avidità, Bill spinge Abby ad accettare la sua corte, nella convinzione che la prossima morte dell'uomo, afflitto da un male incurabile, gli permetterà presto di godere della sua immensa fortuna.

 

Brooke Adams, Richard Gere

I giorni del cielo (1978): Brooke Adams, Richard Gere

 

Il film, opera seconda di Terrence Malick dopo Badlands, è un'elegia visionaria ricchissima e sublime: un melodramma intenso, ma al tempo stesso intimista e sussurrato , a volte distaccato nella narrazione di Linda. A questo tono elegiaco è perfettamente complementare la colonna sonora malinconica di Ennio Morricone, che evoca sentimenti di sconfitta e rimpianto.

Malick racconta una vicenda di avidità e caduta mettendo in secondo piano i dialoghi e concentrandosi invece sull'aspetto visivo. La natura è al centro assoluto della sua narrazione: la grandissima maggioranza delle scene sono esterni, con la macchina da presa che spazia in paesaggi agresti sconfinati, alternando una straordinaria attenzione ai dettagli minuti dell'ambiente naturale. I campi di grano e la solitaria prateria texana diventano inquadrature di poetica bellezza, un mare dorato che si staglia contro un cielo azzurrissimo o, più spesso, arancione, infuocato dai raggi dell'alba o del tramonto. Le inquadrature di Malick sono veri e propri quadri animati, con riferimenti pittorici al realista francese Jean-François Millet ed all'americano Edward Hopper.

La fotografia di Néstor Almendros, meritatamente premiata con l'Oscar, è veramente strabiliante: la luce quasi soprannaturale del tramonto in cui è immerso gran parte dl film gli conferisce un'aura eterea senza perdere in realismo.

 

Risultati immagini per i giorni del cielo

 

 

Allo stile pittorico Malick ne affianca uno prettamente documentaristico nel rappresentare il mondo della natura, con inquadrature dettagliate di spighe di grano ed animali della campagna (cavalli, insetti, pollame ecc.).

Tra gli elementi naturali, l'acqua (il fiume in cui i contadini sguazzano e si divertono, il bicchiere caduto sul fondo del fiume, l'assassinato che cade a faccia in giù nell'acqua) ed il fuoco (il rogo che devasta la piantagione, il cielo infuocato) costituiscono fattori centrali del campionario visionario di questo film.

In questo mondo magico e misterioso della natura incontaminata, gli individui si muovono spaesati e dispersi, spesso figurine che si stagliano in lontananza sullo sfondo arancione del cielo o dorato del mare di spighe, perseguendo i loro interessi materiali, che vengono poi frustrati da una natura indifferente alle loro tribolazioni.

E' piuttosto l'idea del trascendente a permeare la pellicola: il titolo del film è un riferimento biblico (Libro del Deuteronomio: Che i vostri giorni possono essere moltiplicati, ed i giorni dei vostri figli, in cui il Signore ha giurato ai tuoi padri di dare loro come i giorni del cielo sopra la terra”) e la storia non manca di riferimenti alla Bibbia, a cominciare dalle fiamme dell'Inferno, evocate all'inizio da Linda e poi concretatesi nel rogo della piantagione, per arrivare addirittura alla piaga biblica dell'invasione delle locuste.

 

Risultati immagini per i giorni del cielo

 

Malick dimostra un talento visivo che ha pochi uguali. Le scene de I Giorni del Cielo degne di entrare in un'antologia sono in questo film una successione ininterrotta: la silhouette nera del treno che passa sul ponte sopraelevato contro il cielo azzurro, i primi piani intensi dei protagonisti, i close-up di insetti, cavalli ed altri animali, la casa padronale che si staglia isolata in mezzo al mare biondo della piantagione, il bicchiere caduto sul fondo del fiume, i biplani che roteano nel cielo, la potentissima scena dell'incendio della piantagione con le fiamme che tutto divorano.

Nonostante la bellezza dei suoi quadri, che si rimarrebbe ad ammirare a lungo come ad una mostra, Malick li tiene in costante movimento, optando per un montaggio veloce, fatto di numerose inquadrature che hanno tutte una durata piuttosto breve, senza soffermarsi a lungo: conferisce così alla pellicola un ritmo particolare, che tiene desta l'attenzione dello spettatore pur nelle parti in cui latitano i dialoghi e l'azione.

 

Risultati immagini per i giorni del cielo

 

Una considerazione finale, un confronto con le ultime pellicole di Terrence Malick: se, in questo capolavoro del 1978, la ricerca della perfezione stilistica è perfettamente funzionale alla narrazione di una storia emozionante, dispiace che nelle sue opere più recenti (The Tree of Life, To The Wonder, soprattutto Knight of Cups) il regista abbia infranto questo magico equilibrio abbandonando la narrazione per concentrarsi esclusivamente sullo stile, che così rischia di risultare un esercizio fine a se stesso. Fortunatamente I Giorni del Cielo rimane testimonianza della grandezza raggiunta da Malick quando riesce a combinare alla perfezione tutti gli elementi della sua poetica.

 

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