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Traité de bave et d'éternité

Regia di Isidore Isou vedi scheda film

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La recensione su Traité de bave et d'éternité

di Zarathustra
8 stelle

Geniale film di Isou. La sua unica opera cinematografica che fu il simbolo del cinema lettrista e che fu premiato a Cannes nel 1951 come miglior film d'avanguardia. Il lettrismo fu un fenomeno squisitamente europeo e in particolare si diffuse in Francia, le sue caratteristiche principali, per ciò che riguarda il cinema, sono evidenti in questo film e principalmente sono: 1) Nel montaggio, la scuola lettrista ha superato il "sincronismo" ed altresì l'"asincronismo armonioso" per rivelare l'anti-sincronismo totale o montaggio discrepante che spezza l'unità fra i due "pilastri" del film: il suono e l'immagine, per presentarli in reciproca divergenza.
2) Quanto all'immagine, ha svelato il sistema di cesello (système ciselant) che divide dalle altre ciascuna particella fotografica, perduta per il solito nel movimento, la riduce a sé stessa, la spezza, la scalfisce, la deteriora, l'approfondisce e, infine, le sovrappone segui ipergrafici ed infinitesimali.
3) Per ciò che concerne la colonna sonora, ha escogitato il sistema sonoro autonomo e letterario, che distacca il dialogo, sin allora giustificato dall'immagine e per sé medesimo, elevandolo ad insieme indipendente, le cui ricercatezze stilistiche includono tutte le possibilità novatrici del Testo, dalla metafora simbolista e dal monologo interiore sino al lettrismo, all'ipergrafia ed al1'estapeirismo.
4) Le successive creazioni lettriste hanno condotto, dopo numerose opere quintessenziali, alla realizzazione a-ottica che consiste, secondo gli artisti di questo movimento, nell'annientamento d'un cinema banalizzato e nella trasformazione del solo dibattito degli spettatori in opera costruttiva e distruttiva per sé stessa.

Sulla trama

Mentre le immagini mostrano il protagonista intento a vagare per strada, la colonna sonora riporta, introdotta da una voce narrante fuori campo, la registrazione di un dibattito sul cinema (rammentato od immaginato) nell'atmosfera convulsa d'un cine-club. Flash-back (o anti flash-back) dimidiato, monologo interiore condotto ad ampiezza estrema, affrancato dal riferimento visivo: quali che ne siano le matrici, questa scena assume un valore topico nell'ambito della sperimentazione cinematografica contemporanea.

Su Isidore Isou

Isou diceva: "preferisco che la gente che esce dalla sala cinematografica ci esca con il mal di testa piuttosto che non gli rimanga niente di quello che ha appena visto!".

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