Giuseppe esce di prigione dopo scontata la pena inflittagli per furto. Animato da buoni propositi, si reca in un paesino e va in cerca del parroco, per il quale ha una lettera di raccomandazione. Giuseppe vorrebbe del lavoro; ma il parroco è gravemente ammalato, ha la febbre, il delirio, non può aiutarlo. Spinto dalla fame, Giuseppe ruba cento lire dalla cassetta delle elemosine; ma viene scoperto, minacciato, inseguito. Trovata una tonaca del parroco, l'indossa e così travestito, può allontanarsi dal paese. Sulla strada è fermato da un vice brigadiere dei carabinieri, che lo prende per il parroco e lo prega di andare con lui al castello di un ricco proprietario terriero. Questi invoca l'intervento del creduto parroco per calmare i contadini, che hanno proclamato lo sciopero generale e vogliono invadere le terre. In cambio il proprietario offre a "Don Peppino" una forte somma per ricostruire la Chiesa diroccata.
Film dalla trama abbastanza originale e a cui non fa difetto il ritmo. Zavorra però il tutto l'eccessivo sentimentalismo e soprattutto la sfortunata scelta di Aldo Fabrizi di assegnare a se stesso il ruolo di picaro piacione per il quale non aveva le phisique du role. VOTO: 4
Dopo l'esordio dietro la macchina da presa avvenuto nel 1948 con il buon dramma (o comme-dramma) “Emigrantes”, Aldo Fabrizi sceglie per la sua opera seconda di tornare a vestire quei panni da clerico che lo avevano reso celebre qualche anno prima nel capolavoro rosselliniano “Roma, città aperta”. Questa volta la tonaca la indossa però non dopo il seminario… leggi tutto
Dopo l'esordio dietro la macchina da presa avvenuto nel 1948 con il buon dramma (o comme-dramma) “Emigrantes”, Aldo Fabrizi sceglie per la sua opera seconda di tornare a vestire quei panni da clerico che lo avevano reso celebre qualche anno prima nel capolavoro rosselliniano “Roma, città aperta”. Questa volta la tonaca la indossa però non dopo il seminario…
(primo film, con Adriana Benetti)
attore, qui con Yvonne Sanson e Alberto SordiI in "Il delitto di Giovanni Episcopo" (Lattuada,1947)
regista (dal 1948…
Secondo lavoro di Fabrizi regista, come per Emigrantes (di due anni precedente) anche protagonista del suo stesso film. A scriverlo ci pensa Piero Tellini, cui Fabrizi dà una mano per la sceneggiatura; fra gli altri interpreti i nomi maggiori sono quelli di Gabriele Ferzetti e di Lianella Carell, appena giunta alla celebrità nel Ladri di biciclette (1948) di Vittorio De Sica.…
Aldo Fabrizi è un evaso di prigione che ruba un vestito da prete. Finisce in mezzo a dei contadini che lottano contro il loro padrone e si mette dalla loro parte... Oltretutto si innamora...
Fabrizi prova a rifare Chaplin ma proprio non gli riesce. Il film è melenso, scontato, stucchevole, poco divertente ed eccessivamente sentimentalistico. Oggi è assai datato.
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Commenti (2) vedi tutti
Film dalla trama abbastanza originale e a cui non fa difetto il ritmo. Zavorra però il tutto l'eccessivo sentimentalismo e soprattutto la sfortunata scelta di Aldo Fabrizi di assegnare a se stesso il ruolo di picaro piacione per il quale non aveva le phisique du role. VOTO: 4
leggi la recensione completa di marcopolo30Fabrizi prova a rifare Chaplin ma proprio non gli riesce.
leggi la recensione completa di Carlo Ceruti