Regia di Roberto Benigni vedi scheda film
Questo fenomeno nazionale ha scritto e diretto alcuni film. Troppi. E' un grande comico, un geniaccio, una persona eccezionale, fors'anche un poeta. Due cose però non è: attore e regista. Le sue opere sono lui. Le trame sono esilissime, le sceneggiature inesistenti. Ci fanno ridere o sorridere delle situazioni, delle scenette, delle battute qua e là. Dopo il successo planetario dello stucchevole ( non a caso premiato con l'oscar ) 'la vita è bella' ha fuso di testa e a 50 anni suonati s'è messo a fare il Pinocchio, uno dei film più ridicoli dell'intera storia cinematografica italiana. Resosi forse conto della puttanata commessa è tornato sui suoi passi girando il remake de 'la vita è bella'. Ma questa ultima opera è di una inutilità clamorosa. Vorrebbe fare poesia , invece crea solo una storiella sfilacciatissima, sgangherata e risibile. In più buonista alla nausea e bipartisan. Non ci sono né buoni né cattivi. C'è comunque sempre la Braschi, un cesso di donna e d'attrice, stridula ed asina quanto la Bellucci e la Golino. E il Roberto nazionale per la settima volta ci racconta quanto ne è innamorato. Benigni è un situazionista ed il suo non è cinema.E', appunto situazionismo. Si spera che questa volta sia l'ultima. Se la 'vita è bella' buon per lui. Ma che la smetta di ripetercelo, ché siamo stanchi. Il suo posto non è nel cinema. E' in Tv, è nei teatri. Abbia la BONTà di tornarci. Per sempre.
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