Regia di Henry King vedi scheda film
Ho iniziato a vedere il film su RAIMovie in diretta, quindi senza avere la possibilità di acquisire informazioni in anticipo, ma mi piaceva già tutto in partenza. Il bellissimo bianco e nero, il genere, il periodo. Ho schivato subito il fastidio del titolo italiano, così palesemente stridente con quello che appariva in inglese, ben più asciutto e pieno di potenzialità narrative. L'unica cosa che mi lasciava un attimo perplesso era l'interprete, uno con la faccia da brava persona come il grande Gregory Peck, non ce lo vedevo proprio nei panni di un pistolero. Ma la storia, via via, ha sciolto ogni dubbio: era perfetto per 'quel' pistolero. Era stato anche lui giovane e spavaldo verso la vita, come tutti da ragazzi, e nel ribollente West questo poteva portare a cimentarsi su strade tanto affascinanti quanti pericolose, e si era ritrovato alla fine in un ruolo cresciutogli addosso di 'leggenda' della pistola a cui si rende conto di aver finito per cedere ogni potenziale futuro. Cerca disperatamente di uscirne, sta quasi per farcela, ma implacabile la nemesi lo abbatte sulla soglia della liberazione. E ad ucciderlo è un altro ancora giovanissimo che non si rende conto farà la stessa, drammatica fine. Tutto molto bello, script perfetto, interpreti azzeccatissimi, il suo amico sceriffo e il giovane galletto (sembra Lee Marvin) con lo splendido cinturone, che gli spara alle spalle, sono alla fine gli altri due personaggi che più rimangono impressi. Ma belli tutti, inutile fare classifiche. E' il primo western nel quale appare la pendola a scandire i tempi della tensione? Lo chiedo agli esperti. Gran film. Cinque stellette, ma sì.
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