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James Dean

Regia di Mark Rydell vedi scheda film

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La recensione su James Dean

di alan smithee
4 stelle

 

 

l vecchio Marc Rydell probabilmente non ha fatto il cinema della grande Hollywood degli anni Cinquanta e Sessanta; ma certamente l'ha vissuta quell'epoca di grandi star e monumentali produzioni cinematografiche; era di divismo sfrenato e di attori icone di un'epoca che finiva poi per incastrarli o imprigionarli: a meno che un evento tragico non li catapultasse al di sopra di ogni divismo e di ogni eventuale possibile futura decadenza. Questo è ciò che è successo a James Dean ed è ciò che Rydell (autore comunque di una manciata di film epocali tra cui il western I cowboys con John Wayne, del musical The Rose , dell'irresistibilmente commovente e melenso ma riuscito Sul Lago dorato con i Fonda e la Hepburn, ma pure de Il fiume dell'Ira con Gibson/Spacek e de L'ultima battura con Ton Hanks e Sally Fields) - che ha vissuto se non da protagonista, certo da comprimario quegli anni - cerca di raccontarci con questo bolso e stanco biopic di stampo rovinosamente televisivo.

 

 

Un vero peccato soprattutto la sciattezza di questa smorta e soffocata produzione, che si vergogna anche solo di accennare ed introdurre evasivamente certi argomenti scottanti, evidentemente giudicati troppo spinti o caldi da far affrontare ad un pubblico televisivo indistinto; penso in particolare alla probabile omosessualità della star nascente Dean, sorvolata qui con evasivi e fastidiosi ammiccamenti o peggio tramite pesanti tagli, rovinosi ed evidenti come i segni di un'accetta dirompente e senza alcun riguardo per il corso e lo stile della narrazione.

 

 

E peccato ancor più per l'interpretazione convincente e camaleontica del giovane James Franco, che dà davvero il massimo e risulta brillare su tutto e tutti nonostante i molti limiti e la convenzionalità da prodotto a tavolino fatto per accontentare gusti e sentimenti, di cui risulta succube tale produzione. Segnaliamo nel cast Valentina Cervi nei panni di Anna Maria Pierangeli (per gli americani sempliciotti semplicemente Pier Angeli), doppiata malissimo da una voce non sua che contribuisce ad annientare tutte le qualità sceniche indubbiamente presenti nella giovane attrice italiana.

 

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