Regia di Ivan Reitman vedi scheda film
Se all’epoca dovette suscitare sconcerto e plauso per l’irrisolvibile e inedita miscellanea di demenzialità e orrore, oggi, che il cinema ha percorso strade ibride impensabili, il classico di Reitman appare scanzonato e brioso. Escludendo certi stentati effetti d’animazione, l’apparato spettacolare e l’ingegneria fantasmagorica restano salvi. Compatto e molto godibile nel ritmo, è supportato da uno script di Dan Aykroyd affatto banale e ricco d’invenzioni esorbitanti. Bill Murray è irresistibile, Annie Potts (Janine) almodovariana, meravigliosa la Weaver; di culto la scena del rapimento.
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