Espandi menu
cerca
La sposa cadavere

Regia di Tim Burton, Mike Johnson vedi scheda film

Recensioni

L'autore

ROTOTOM

ROTOTOM

Iscritto dal 15 ottobre 2004 Vai al suo profilo
  • Seguaci 117
  • Post 22
  • Recensioni 559
  • Playlist 311
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La sposa cadavere

di ROTOTOM
8 stelle

Bellissima e grottesca favola nera, d'amore e morte a significati invertiti. Burton aggiunge un altro tassello alla sua personalissima iconografia del caro estinto, dell'aldilà che è più aldiqua che di là e viceversa, della sua riconoscibilissima estetica filiforme e patita, sbigottita al mondo negli occhioni spalancati dei suoi personaggi, tutti sempre un po' "Bambini ostrica". Stiamo coi morti, stavolta, colorati e allegri, per nulla rassegnati ad una eternità mai così vitale e piena di sorprese, quanto i vivi immobilizzati in forme caricaturali, protuberanze carnose nutrite dai loro pregiudizi, immersi in un grigiore rigoroso e mortale per l'anima, esattamente come l'immaginario funereo comunemente ha imparato ad accettare. La storia è molto semplice dipanandosi leggera e sfumata, nell'amore di due ragazzi sposi per interesse, spinti al sacro vincolo del matrimonio dalle famiglie desiderose di elevarsi nel ceto cittadino. Per un errore il ragazzo, Victor, inforcherà l'anello al dito di una sposa cadavere risvegliandone gli ardori e i sogni di felicità interrotti dalla morte, nonostante la palese diversità che separa, o meglio separerebbe chi sta di sotto da chi sta di sopra. Tutto è quindi ribaltato, il matrimonio perde la sua sacralità a favore dell'interesse, l'elevarsi di ceto sociale significa ancora più regole, ancora più chiusura, ancora più rigore, rigor mortis di vivi che si allontanano sempre più dalla terra. Terra abitata dal regno dei morti, colorati, snodati, organizzati in una società barocca e sbroccata, cordiale e accordata al jazz di un'orchestra di scheletri, cadaveri con retrogusto vagamente horror nel quale la bizzarria è vista come elemento vitale e non come peccato. Il gusto sta anche nel contorno, nella strepitosa animazione a passo uno, nelle splendide musiche di Danny Elfmann, nella poesia un po' ingenua che pervade tutto il film. Peccato per non poter usufruire della versione originale con sottotitoli, anche se il doppiaggio è assolutamente dignitoso, nulla a che vedere con il pasticcio del pur superiore Nightmare before xmas. Assolutamente da non perdere.













Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati