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I segreti di Brokeback Mountain

Regia di Ang Lee vedi scheda film

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La recensione su I segreti di Brokeback Mountain

di Kurtisonic
8 stelle

Qual è la frontiera da oltrepassare, la terra di conquista su cui muovere i propri passi se non la piena accettazione di sé, la consapevolezza di ciò che siamo e che sentiamo, la libertà di seguire l’istinto, e per citare il regista Ang Lee, quello che c’è fra la ragione e il sentimento? I segreti di Brokeback mountain è costruito sulla divisione, sulla separazione, sulla lotta interiore, sulla furia della passione, sulla dualità e anche sull’ambiguità. Jack e Ennis sono due cowboy negli anni 60, schivi e solitari pascolano pecore in montagna, improvvisamente scoppia fra di loro l’amore. Una passione violenta e irrefrenabile, per quegli anni e per il contesto figurativo forse incomprensibile prima di tutto da loro stessi , poi  per la natura chiamiamola “ingiustamente proibita” del loro rapporto omosessuale e per il ruolo mitologico ed evocativo del cowboy costruttore del sogno, socialmente inaccettabile dall’ambito circostante. Quest’ultimo aspetto è stato quello che ha più colpito critica e pubblico ma il film è percorso da tematiche emotive e profonde meno simboliche ma più umane e reali. La rappresentazione visiva è nettamente divisa in due parti: nella prima i due protagonisti sono immersi nella natura fra colori saturi ed evocativi, nel fascino del suono del silenzio, dei dialoghi stringati, dei pensieri trattenuti, in un’atmosfera libera e aperta ad ogni direzione di sceneggiatura finchè esplode l’attrazione per l’altro, in un contesto di forte suggestione. Il regista Ang Lee, nella seconda parte del film dove Jack ed Ennis ritornano alla loro quotidianità lontana dalle montagne del Wyoming e sono ricondotti convenzionalmente ad una condizione di normalità sociale, mette a fuoco il percorso di riconoscimento di sé, delle pulsioni e dei sentimenti dei due cowboy, e mentre per Jack si manifesta una realtà meno contrastata e più vicina alla maturazione personale, per Ennis il cammino risulterà dolorosamente pieno di ostacoli non solo esterni ma soprattutto vincolati alle proprie resistenze interne. Le riprese della vicenda appartengono allo stile più classico del cinema, non ci sono sequenze o punti di vista che permettono allo spettatore di divagare e di allontanarsi dalla storia che avanza con logica consequenziale. Si assiste  al crescendo drammatico ed esistenziale dei due bravi interpreti ( Heat Ledger e Jake Gyllenhaal rispettivamente Ennis e Jake) diretti ottimamente da una regia solida che non ha cedimenti retorici, morali o ideologici, lasciando aperto un capitolo di una lezione senza fine. Resta una melodrammatica e intensa storia d’amore piena di tormenti e di dolorosi sentimenti, da decifrare e da incorniciare mentalmente. 

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