Regia di George Clooney vedi scheda film
Intelligente omaggio di George Clooney al giornalismo televisivo più radicale e coraggioso nel perseguire i propri obiettivi di stampo "liberal": la storia di Edward R. Murrow e del suo programma televisivo "See it now" era poco nota in Italia prima del film, ma i tempi della "caccia alle streghe" comuniste del senatore Joseph McCarthy avevano avuto ampia risonanza soprattutto cinematografica, e il film di Clooney ne risulta un'utile ed efficace appendice. La regia del divo hollywoodiano è sobria e classicheggiante, con una sapiente valorizzazione dell'ambientazione quasi tutta all'interno degli studi televisivi della CBS, sa dare il giusto spazio agli attori fra cui spicca ovviamente l'ottimo David Strathairn, solitamente un caratterista, ma qui perfettamente credibile e a suo agio nel ruolo di Murrow, giornalista consapevole delle proprie responsabilità a livello morale e del rischio di manipolazione insito nel mezzo televisivo. La sceneggiatura dello stesso Clooney e di Grant Heslow è molto chiara nella rievocazione della vicenda, a maggior ragione per chi non ne sapesse nulla prima della visione del film, e mantiene un buon mordente nella maggior parte dei dialoghi; ottima anche la fotografia in bianco e nero di Robert Elswit, bravissimo "cinematographer" personale di Paul Th. Anderson, che ha dato un valido contributo anche nell'integrazione dei numerosi filmati di repertorio con McCarthy e altri personaggi dell'epoca. Fra gli altri membri del cast, mi sono piaciuti in particolare Frank Langella come direttore televisivo messo a rischio dalle iniziative pericolose di Murrow, lo stesso Clooney come un combattivo collega, Fred Friendly, e Ray Wise, già visto in Twin Peaks di Lynch, come un giornalista con simpatie comuniste ormai distrutto dalle ritorsioni di McCarthy. Certo, se ci fosse stato un tocco più autoriale avremmo potuto sfiorare il capolavoro, ma anche così resta decisamente un bel film. 6 nomination all'Oscar, andate tutte a vuoto.
voto 8/10
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