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Fuga nell'incubo

Regia di Joseph Ruben vedi scheda film

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La recensione su Fuga nell'incubo

di supadany
8 stelle

Dreamscape” è un cult che non gode dei riconoscimenti che invece merita, al contrario di altri film a sfondo fantascientico degli anni ottanta, tanto più visto che anticipa un tema poi elargito alla grande da “Inception”, ma l’idea originale ha un merito che non può essere accantonato (e con questo non intendo dire che Nolan sia partito da qui per il suo film), nonostante qualche enfatizzazione molto anni ottanta.

Il dottor Novotny (Max Von Sydow) ha ideato una macchina che permette di entrare nei sogni dei suoi pazienti per manipolare i sogni e quindi guarirli dai loro incubi peggiori; per risolvere alcuni casi fa entrare nel progetto il giovane Alex Gardner (Dennis Quaid), dotato di capacità fuori dal comune.

Ma alle loro spalle trama l’ambizioso Bob Blair (Christopher Plummer) che grazie a questa tecnica vuole eliminare niente di meno che il Presidente in persona.

 

 

 

Si tratta di un film corposo, che mette in prima linea lo spettacolo, abbinando tratti di ricerca fantascientifica con l’azione, Alex è spesso in fuga, col thriller e pure con la commedia visto che il protagonista nonostante tutto trova il tempo per fare un pensierino alla bella Kate Capshaw, questo senza scordarsi affatto del retro bosco più oscuro, infatti ieri come oggi (ed in tal senso c’è di che tremare e riflettere) dietro a grandi ricerche portate avanti nel nome della scienza si celano sempre interessi loschi, tra i poteri forti si annida sempre chi da uno strumento utile per il bene comune punta a raggiungere i propri obiettivi che poco o nulla hanno a che vedere coi fini della ricerca.

Ed è così che viene creato un contesto molto thrilling ben accumunato all’avventura nel mondo dei sogni, con accenni vari ai problemi dei tempi, con cospirazioni, scorci di sentimento, un po’ di paura, insomma nel film si ritrova un po’ di tutto all’insegna di un buonissimo ritmo.

Purtroppo gli effetti speciali pagano il dazio imposto dai tempi, ma su questo è difficile apporre delle critiche giustificate (probabilmente si poteva fare un po’ meglio, ma non certo i miracoli), il resto funziona seppur le influenze di un certo modo di fare cinema tipico degli anni ottanta non sempre aiutino (la mano è a volte molto calcata).

Arrivando agli attori, Dennis Quaid sa mostrare un giusto mix tra genio e spavalderia, Max Von Sydow e Christopher Plummer mettono in campo la loro classe superiore in fatto di recitazione e Kate Capshaw è la bella di turno con qualche qualità di più.

Indubbiamente un film interessante che merita di essere rivalutato (nel senso proprio di “visto” dato che è poco conosciuto), un insieme ricco e ben amalgamato che pur non mantenendo sempre la barra dritta (con tutte queste sfumature è quasi scontato che sia così), riesce ancora oggi a trasmettere fascino e comunque messaggi, senza dimenticarsi di far cinema.

Intrigante.

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