Regia di Gianfranco Mingozzi vedi scheda film
Mingozzi autore che all'inzio aveva fatto sperare in meglio, qui ha tentato una carta difficilissima, da un soggetto di Tonino Guerra, la poesia nel cinema. Una complessa, ma sulla carta, bellissima opera di seduzione, che lentamente e velatamente approda al suo scopo. Il regisdta riesce molto bene nella parte realistica, ma quando il gioco delle parti diventa comoplesso si schematizza troppo e non si riesce a rangiungere lo scopo che il racconto aveva.
I due interpreti, con aggiunta anche di Farron, sono ben disposti e giusti e rientrano nelle tonalità giuste che la storia aveva
Una ragazza rimane sola, dopo che gli muore l'amante, la sua vita cambia incontrando un vedovo, che la convince a d ascoltare le proprie storie della sua vita, afrrivando del tutto ad appassionarla ed farla, inaspettatamente, innamorare
Attrice che ha lavorato spesso in Italia, qui nel ruolo della vedova
Attore non male, che ha lavorato altre volte con il regista, qui nel ruolo in contrapposizione con Noiret
Ottima interpretazione, un attore per cui non hanno fatto molta fatica a pensarlo per questo ruolo, perché è perfetto
Specialmente in quel periodo, l'unica attrice che poteva svolgere questo ruolo con sufficiente credibilità ed infatti è stato così
Operazione difficile ed il regista ci ha provato, io penso che con un sostegno più ardito di sceneggiatura il film avrebbe preso la strada giusta, perché come regista non sbaglia molto.
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