Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
Un film del grande Hitchcock, regista che adoro praticamente in tutto quello che fa, che inserisco di diritto nell' Olimpio dei miei registi favoriti, è sempre riconoscibile per certe caratteristiche ormai comuni del suo cinema, dove la tensione è sempre costruita ad arte, attraverso la stessa sceneggiatura e i movimenti di macchina, anche se la scena apparentemente non mostra nulla, eppure riesce sempre a sorprendermi in qualche modo.
Come qui, dove viene mostrata nel secondo omicidio, - quello della moglie del protagonista, innocente accusato dei delitti, - una violenza e una brutalità ossessiva e delirante, direi abbastanza inconsueta e anomala per il regista che molto spesso suggerisce più che mostrare in maniera esplicita.
Sembra un film più di pancia, più intestino e viscerale, dove è rappresentato anche per la prima volta un erotismo più spinto, altro elemento che ho trovato assolutamente inconsueto per il regista. Non so se questa caratteristica, venga fuori anche in altri film, ma non credo, non così.
Al proposito, mi viene in mente una scena del meraviglioso Marnie, che potrebbe far pensare a qualcosa di simile, ma lì, tutto era più suggerito e cerebrale.
Può essere che questo sia un segno di declino, ma io non credo; serve a rappresentare meglio la personalità deviata e perversa dell' omicida, impersonato da un perfetto, inquietante Berry Foster, ambiguo e maniaco quanto basta, dietro l'apparenza rassicurante della normalità.
E non manca un incredibile humor nero, l'ironia macabra e "disgustosa" dei piatti cucinati dalla moglie dell'ispettore che indaga sugli omicidi. Favoloso.
Film da vedere, che non può deludere gli estimatori del mitico regista.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta