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Frenzy

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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La recensione su Frenzy

di dedo
8 stelle

Frenzy, penultima creazione di Hitckocock, ha un sapore diverso dalle sue precedenti opere, forse influenzato indirettamente da una sua lunga attività per la Tv. Il Regista sostenne che rendere il comportamento umano visibile è difficile ed in Frenzy lo rende molto difficile, quasi insopportabile. Vorremmo urlare per mettere in guardia le vittime del killer della cravatta.  Dopo una luminosa carrellata aerea del Tamigi, scende nella descrizione ambientale, grigio plumbea della Londra in cui ambienta questo thriller mozzafiato, con personaggi comuni, ma ben definiti. Richard Blaney è ex capitano d’aviazione, incapace di ritrovarsi, dopo la sua attività bellica e privato del prestigio cui si era abituato, orgoglioso, bevitore, irragionevolmente iracondo, drammaticamente consapevole di essere precipitato nel nulla,  un fallito, costretto a lavori saltuari, semplici. Ha un matrimonio rovinato alle spalle, pur mantenendo buoni rapporti con la ex moglie Brenda, del cui omicidio viene innocentemente accusato, e la speranza di rifarsi una vita assieme a Babs, cameriera in un pub. Robert Rusk invece è un grossista in un mercato ortofrutticolo, bella presenza, giovialione, amico di tutti,  il classico “compagno di merende”, falso amicone di Richard, cui offre ospitalità quando è ricercato dalla polizia, per poi denunciarlo immediatamente, dimostrando quella duplicità mentale, sostanzialmente malvagia, sadica, sudicia, criminale, capace di uccidere donne indifese per soddisfare le sue esigenze sessuali anomale e di straziarne il cadavere per ricuperare una spilla che lo potrebbe incriminare. Il commissario di Scotland Yard  non è molto sveglio; sposato con una donna che, se pure più intuitiva ed acuta di lui, ha la fissazione di cucinare piatti francesi, disgustosi. Ma ciò nonostante si dimostra un mastino, caparbio nel voler giungere alla soluzione del caso, nonostante Richard sia stato già condannato in tribunale per gli omicidi. Il regista con una straordinaria ripresa dall’alto, quasi asettico cronista, ci fa vedere l’ambiente del mercato con la gente indaffarata e indifferente, senza sapere di essere nello stesso luogo in cui si stanno compiendo atroci delitti, quasi a sottolineare che la vita va avanti e nessuno bada a quanto sta accadendo a pochi passi da lui. Il regista ebbe a dire “ Sono una persona solitaria, non mi faccio coinvolgere dall’odio, dai contrasti: non ne vedo l’utilità”.  E questa sua convinzione traspare evidente nel film. Particolarmente  esperto nella tecnica di ripresa, con tutto il copione già scritto , corredato da disegni, prima di cominciare le riprese, mostra gli avvenimenti  come possono immaginarli i personaggi. Riesce a inculcare nello spettatore quel senso di minaccia che traspare dalle immagini, inducendone un’ansia, una suspense intensa e costante. Ed in questo risiede la sua maestria. Voto 8

Sulla colonna sonora

Degno supporto su tutto il film, azzeccata, non invadente

Su Alfred Hitchcock

Sento la mancanza di questo eccezionale costruttore di thiller, puliti e straordinariamente ricchi di suspense

Su Jon Finch

buono nel parte di Richard Blaney, l'innocente accusato, tipico di Hitckcock

Su Alec McCowen

ottimo nei panni di un ispettore poco sveglio ma onesto e di solido mestiere

Su Barry Foster

La figura negativa mascherata da brava persona. Calza perfettamente della parte di Robert Rusk, gioviale, un po' volgare, deviato mentalmente

Su Barbara Leigh-Hunt

Ottima prestazione come ex moglie gentile e sollecita nei confronti dell'ex marito

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