Regia di Shane Black vedi scheda film
Dopo un veloce prologo ambientato alla fiera paesana dove due bambini fanno le ‘simpatiche canaglie’ (ma la ‘Lei’ del duo esagera rimediando un paterno scapaccione che –scopriremo- non sarà l’ultimo e neppure il più doloroso), ci ritroviamo ad un party hollywoodiano in villa con piscina, e ritroviamo i due bimbi, cresciuti, ancora inconsapevoli l’uno della presenza dell’altra. (loro due ‘si ritroveranno’ e riconosceranno più avanti).
‘Benvenuti a Los Angeles’ ci dice accendendosi l’immancabile sigaretta, Lui che è Harry lockhart (un vitalissimo Robert Downey Jr.), ladruncolo imbranato, attore per caso e presto, detective per amore.
Lei, accoccolata su una poltrona (una sexy e dolcissima Michelle Monaghan) è alla festa perchè insegue il sogno coltivato fin da ragazzina: diventare un'attrice.
Alla festa c’è anche un vero detective privato il cinico e scafato Perry Van Shrike detto -per inclinazioni dichiarate- ‘Gay’ Perry (uno spiritoso Val Kilmer) pure armato di 'gay pistol' che si unirà alla compagnia per risolvere il caso.
Intorno a loro già si muove l’intrigo, la trama ordita dal tipico criminale senza scrupoli.
'L.A: Traditional' quindi, classico hard boiled in versione losangelina; la ‘città degli angeli’ del resto è patria ideale di investigatori privati, delle dark ladies, di femmes fatales, dei criminali più spietati e perversi, dei locali notturni avvolti in una nube di fumo, luci soffuse e alcool a fiumi, delle anime perdute ed erranti in cerca di redenzione e dell’amore mai dimenticato e del cinema, naturalmente. Ed è patria ideale di questo cinema che si ispira e pesca a piene mani, ma con grande passione e rispetto da decenni di letteratura hard boiled, e da una altrettanto nobile e consolidata tradizione cinematografica costruitasi su pellicole e su volti, su di esse impressi, indimenticabili.
Dialoghi brillanti, battute fulminanti, ironia sublime, intreccio accurato e poi disinvoltamente dipanato, e la voce off del protagonista-narratore che non disturba affatto ma anzi accompagna e crea quel 'mood' caratteristico delle detective story.
Shane Black, è invero, sceneggiatore di indubbio valore (suoi gli script degli 'Arma Letale' e del bellissimo 'L'ultimo Boy scout') nonchè cultore -immagino- del genere poliziesco incrociato col 'buddy movie'. Con questo film approda ad un felicissimo esordio autoriale e si dimostra regista capace di tradurre efficacemente in immagini il testo scritto.
Cult movie per appassionati del genere ma da vedere per tutti.
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