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A History of Violence

Regia di David Cronenberg vedi scheda film

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La recensione su A History of Violence

di versa88
4 stelle

Tutto succede in pochi giorni, tutto quello che si è costruito per anni può essere messo in discussione e crollare in pochi istanti.
In una piccola e montana cittadina dell'Indiana tutti vivono serenamente e tutti conoscono tutti, così è anche per la famiglia di Tom Stall (Mortensen) che gestisce un piccolo ristorente e vive una pacifica vita con la moglie e i due figli.
A mettere nei guai Tom sono due balordi di turno che irrompono nel suo ristorante minacciando lui e i suoi amici. Il pacifico Tom alla vista dei due violenti assassini dismette i panni di debole oste e li uccide senza troppi fronzoli.
A Millbrook Tom diventa un eroe, ma l'omicidio attira omicidi e l'uomo oltre ai soliti media viene rintracciato da una banda di malavitosi di città, capitanati da un certo Fogarty (Harris). Il mafioso e i suoi seguaci, provenienti da Philadelphia sono convinti che Tom Stall sia un loro ex affiliato di nome Joey Cusack.
Il pacifico Tom cerca di convincere Fogarty di un errore, ma il boss a cui Cusack deve un occhio è convinto e non molla l'osso, prendendo anche in ostaggio il figlio maggiore di Tom.
A questo punto Tom dismette nuovamente i panni di uomo senza peccati indossando nuovamente quelli del vecchio Joey Cusack e uccidendo la banda di malavitosi insieme al figlio.
Ferito Tom smette di mentire alla sua famiglia rivelando la sua vecchia identità.
Come se non bastasse l'uccisione di Fogarty porta sulle tracce di Tom/joey il fratello di questi che lo invita a tornare a Philadelphia. Tom accetta e chiude col suo passato definitivamente...Tornato a casa riveste i panni di Tom, il buon uomo.
Tutto ammassato in pochi giorni, omicidi a raffica e un uomo che dopo essersi lasciato alle spalle un periodo buio, essersi costrito una famiglia una nuova identità e un nuovo lavoro è costretto per uno spiacevole evento a fare i conti col suo passato e a chiudere definitivamente con esso.
La storia tuttavia non lascia molto e questa serie di eventi ravvicinati la rendono un po' troppo ammassata, poco approfondita e poco originale. Un po' deludente.

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