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A History of Violence

Regia di David Cronenberg vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su A History of Violence

di maghella
10 stelle

Elliot e Beverley Mantle (interpretati da J. Irons) in “Inseparabili” sono i gemelli che muoiono una volta separati.

 

Tom Stall e Joey Cusack (Viggo Mortessen) invece sono la stessa persona che vivono separatamente due vite opposte e che non possono coabitare una volta riuniti.

 

Di nuovo Cronemberg utilizza “il doppio”, per raccontare la forza mutante che convive con l'essere umano. Mentre nei gemelli, il doppio era sdoppiato, ben identificabile nei due personaggi, uno sfrontato e irriverente, l'altro timido e introverso, in “History of violence”, il doppio si è nascosto.

 

 

Tom Stall è il protagonista iniziale della storia, un padre amorevole e buon marito,una modesta famigliola di una sperduta cittadina degli Stati Uniti, proprietario di una tavola calda, si ritrova suo malgrado a sventare una rapina all'interno del suo locale.

I due delinquenti sono entrati per uccidere, più che per rubare, disprezzano quel genere di vita che si conduce in certe cittadine americane, e provano piacere nell'impaurire e nell'ammazzare.

 

Tom è dietro il bancone, capisce le cattive intenzioni, cerca di proteggere la sua cameriera facendola uscire, ma uno dei due mascalzoni l'afferra per il collo, e la minaccia con la pistola...E' un attimo, Tom afferra la caraffa del caffè bollente, la sbatte contro il viso di uno dei due, quello più vicino, con il fucile che aveva sotto il bancone uccide a bruciapelo quello che stava minacciando la cameriera, balza dall'altra parte del bancone.

Il primo delinquente si rialza e pugnala il piede di Tom, che prontamente si rigira e gli spara in testa...

 

Primo piano della testa semi maciullata dal colpo di fucile ravvicinato (cosa ci poteva mai essere dentro quella testa contorta? Budella e frattaglie fumanti, ci dice Cronemberg).

 

 

Prima della rapina, la vita della famiglia Stall scorreva serena: alle prese con la macchina che non parte, i dispetti di un bullo di paese al figlio adolescente, gli incubi della bambina durante la notte, prontamente rassicurata dal padre e dal fratello, le vicende amorose dalla coppia di coniugi sempre innamorati come il primo giorno, che hanno ancora la fantasia di giochi erotici nonostante due figli e un manage familiare da portare avanti...la vicenda della sventata rapina arriva come una doccia fredda.

Tom Stall ferito ad un piede, viene ricoverato ed è su tutti i giornali e le televisioni nazionali, per la vicenda del giorno, è un eroe che si è improvvisato giustiziere, ammazzando due balordi che nessuno rimpiangerà.

Ma nei giorni successivi, si presentano nel locale loschi individui, un certo sfregiato con un occhio cavato, comincia a fare domande strane, ad asserire che Tom si chiami Joey, Joey Cusack.

Tom nega, nega a lui, alla moglie dice di non saperne niente, chiamano lo sceriffo, che gli avverte che quelli sono tipi pericolosi, che sono venuti da Philadelphia, che gente del genere non si muove per sbaglio.

 

 

Non si muovono per sbaglio. Arrivano silenziosamente, impaurendo prima con minacce velate, poi sempre più pesantemente, fino ad arrivare sotto casa con il figlio come ostaggio: o Joey va a Philadelphia con loro a regolare conti in sospeso, o il figlio muore. Tom accetta lo scambio, fa entrare la moglie in casa, prende il figlio, lo fa entrare anche lui, ma non monta in macchina, guarda i 3 individui e dice “E' meglio che ve ne andiate subito”.

 

Questa è la scena che vale tutto il film. Lo sfregiato (ED Herris che è un leone, bravissimo in questo ruolo) si gira e osserva Tom, che si svela per essere Joey, in realtà...perchè fino a quel momento si crede veramente in uno scambio di identità. Lo sguardo del dolce e buon Tom, si raggela in quello dello spietato killer di Philadelphia, che aveva cercato di sfuggire a una vita malavitosa che non gli apparteneva più. Lo sfogo di violenza è eccessivo, sotto gli occhi del figlio e dalla moglie, Joey ammazza due dei tre uomini, ferito casca a terra, e lo sfregiato lo sta per uccidere, ma il figlio lo salverà rendendosi complice di un omicidio disperato.

 

D'ora in poi non esisterà più la famiglia Stall, la violenza di Joey li ha contagiati tutti...Il figlio userà la violenza per farsi finalmente rispettare, l'amore tra i due coniugi sarà crudo ed esasperato, senza gioco senza affetto...Quello che rimane di Tom capisce che deve chiudere con Joey. Farà un viaggio a Philadelphia, per incontrare il fratello, un boss della città, e regolare vicende con il passato.

 

Violenza, uccisioni cruente, l'ultimo omicidio è proprio del fratello, e si ritorna a casa. La casa però è cambiata, ad attenderlo non c'è più la famiglia dell'inizio del film, la mutazione è avvenuta in tutti, Joey non è sparito del tutto, ha lasciato il segno in ognuno, e nessuno si dimenticherà del suo passaggio.

 

Cronemberg affronta uno dei suoi temi fondamentali: la mutazione e il doppio, ma stavolta lo fa senza effetti speciali, senza sensazioni spettacolari, ma puntando sulla psicologia, sul nascosto, sulla violenza repressa che esplode improvvisa, anche dentro a chi credeva di non averla... Una volta assaggiato il sapore della forza e del sangue, difficilmente si ritorna indietro, non si dimentica....una nuova cicatrice che Cronemberg ci mostra senza effetti speciali.

 

Bellissima la scena finale, il ritorno di Tom-Joey a casa, moglie e figli non lo aspettano per cena, forse avrebbero fatto a meno di lui, ma una volta tornato sarà la piccola figlia a fargli posto, nella nuova famiglia mutata, ma forse più sincera.

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