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Un'altra donna

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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La recensione su Un'altra donna

di bradipo68
8 stelle

Forse i cinquanta anni sono l'età giusta in cui prendersi una pausa e cercare di tirare le somme di quella che è stata la nostra vita.E'quello che succede casualmente alla professoressa in filosofia in aspettativa dall'insegnamento per scrivere un libro.Ha affittato un tranquillo appartamento in centro per stare lontana dalle distrazioni e si accorge che dal suo appartamento sente tutto,m propro tutto delle sedute di piscanalisi che fa uno piscoterapeuta nell'appartamento a fianco.E comincia a rievocare quello che è stato:o meglio quello che non è stato.La sua indole razionale ha sempre prevalso,il suo egocentrismo non riconosciuto le ha fatto perdere il desiderio di maternità,non si è mai lasciata andare vittima di inibizioni frutto della sua aridità,chiamiamola come si merita, che non le ha permesso di avere rapporti risolti con i componenti della sua famiglia e con il primo marito.E anche con il secondo,con cui la vita inseime scorre come un lungo fiume tranquillo, ci sono molte cose che non vanno.Il tutto costantemente in bilico tra realtà e fantasia,tra identificazione nella paziente dello psicanalista della porta accanto e necessità di fare una sorta di autoanalisi con risultati poco gratificanti.Un altro film "serio" di Allen che viene accostato come gli altri al maestro Bergman.Ma qui mi sembra che l'accostamento debba essere solo parzale e riguardi quasi esclusivamente la volontà di fare bilanci esistenziali oltre alle calde luci di Nykvist abituale direttore delle luci del regista scandinavo.Come nel maestro svedese si analizza e si tirano le somme di una vita,come lui ci si accorge di aver indossato in pubblico(ma anche in privato) sempre una maschera a coprire il reale io,ma qui le suggestioni laiche di questo film sono tipicamente alleniane.Mentre molto del cinema del maestro svedese a mio parere trova linfa vitale nel rapporto con la religione,con l'entità superiore all'uomo,nel trascendere la dimensione semplicemente umana,in questo film di Allen la razionalità coincide con una sua visione laica,quasi agnostica del rapporto tra l'uomo e  il suo senso religioso.La professoressa di filosofia(e non è un caso che studi questa materia)  non guarda oltre ma solo indietro E il suo guardarsi indietro  è carico come non mai di amaro rimpianto,ma forse avrà la forza di ripartire un'altra volta....

Su Woody Allen

regia perfetta,non una sbavatura,non un fotogramma di troppo

Su Gena Rowlands

eccellente prova,la prima dopo aver perso il marito John Cassavetes

Su Mia Farrow

più in disparte

Su Ian Holm

monolitico

Su Gene Hackman

anche i duri hanno un cuore

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