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Trama

Bill Markham cerca da dieci anni il proprio figlioletto Tommy, che gli fu rapito da una tribù di Indios quando era direttore di un cantiere sul Rio delle Amazzoni. Lo ritrova ma questi, cresciuto nella tribù e ormai adulto, sta per sposarsi e non vuole tornare a casa; anzi coinvolge il padre in una sanguinosa guerra contro il popolo dei "Feroci" e nello scontro con avventurieri speculatori.

Note

Sempre interessato allo scontro tra modernità e culture arcaiche, Boorman lo abbina questa volta al tema ecologico, coinvolgendovi anche il figlio (è lui il giovane bianco adottato dagli Indios). Notevole regia, altamente spettacolare.

Commenti (4) vedi tutti

  • Una delle prove migliori di John Boorman dietro la macchina da presa, "La foresta di smeraldo" è un film che appassiona e fa riflettere, coniugando l'avventura pura con una decisa presa di posizione a favore della natura e del diritto di ogni popolo ad essere rispettato.

    leggi la recensione completa di George Smiley
  • bello perche il regista ci fa vedere quanto è bella la natura ,triste perche ci fa vedere come l'uomo occidentale avido e progressista distrugge. film che non deve essere stato facile girare.

    commento di chen kuan tai
  • A quanto pare sono fatti realmente accaduti…Bellissimo film,visto la prima volta anni fa da bambino.Cosa voglia farci capire questa pellicola è abbastanza semplice.

    commento di SaintlySinner
  • bello..non male!

    commento di willow77
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Recensioni

La recensione più votata è positiva

hupp2000 di hupp2000
8 stelle

Ecco il film che si sarebbe dovuto trasmettere a reti unificate nel mondo intero in occasione della Conferenza di Parigi sul clima (dicembre 2015), quel COP21 sul quale ho letto, visto e sentito una pletora di analisi, documentari e dichiarazioni, ma neppure una parola sul polmone vegetale del nostro pianeta, la foresta amazzonica massacrata da decenni e che i potenti del globo non riescono o… leggi tutto

4 recensioni positive

Recensioni

La recensione più votata delle sufficienti

marcopolo30 di marcopolo30
6 stelle

Vidi “La foresta di smeraldo” al cinema coi miei, avevo dieci anni e mi sembrò qualcosa di fantastico, l'apogeo dell'esotismo, dell'avventura in mondi lontani e misteriosi, il miglior film di sempre (del breve “sempre” che uno conosce quando ha 10 anni). L'ho rivisto dopo oltre vent'anni e -nostalgia a parte- non mi è sembrato quel gran capolavoro. Comunque godibile. leggi tutto

1 recensioni sufficienti

2024
2024
2020
2020

Recensione

George Smiley di George Smiley
9 stelle

Bill Markham è un ingegnere trasferitosi in Brasile assieme alla famiglia per completare la costruzione di una grande diga idroelettrica. Un giorno, portata la famiglia in gita ai confini della foresta amazzonica, suo figlio Tommy viene rapito dalla tribù indigena del "Popolo invisibile". Dieci anni dopo lo ritroverà ormai cresciuto e adottato…

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2014
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Utente rimosso (cinerubik) di Utente rimosso (cinerubik)
7 stelle

Una storia che alimenta la querelle progresso VS natura. E' la costruzione di una diga, per la quale l'uomo civilizzato divora ettari di foresta amazzonica, la causa dei problemi progressivi che cambiano la vita dei protagonisti di questo film diretto (a tratti magistralmente) da John Boorman. Durante i lavori di disboscamento, Tommy, il figlio dell'ingegnere Bill Markham, viene rapito da una…

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Recensione
Utile per 2 utenti
2012
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marcopolo30 di marcopolo30
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Vidi “La foresta di smeraldo” al cinema coi miei, avevo dieci anni e mi sembrò qualcosa di fantastico, l'apogeo dell'esotismo, dell'avventura in mondi lontani e misteriosi, il miglior film di sempre (del breve “sempre” che uno conosce quando ha 10 anni). L'ho rivisto dopo oltre vent'anni e -nostalgia a parte- non mi è sembrato quel gran capolavoro. Comunque godibile.

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Recensione
Utile per 2 utenti
2010
2010
2008
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will kane di will kane
8 stelle

Un autore spesso controverso e ritenuto potenzialmente reazionario come il britannico John Boorman ha sostenuto spesso la nocività di un uso incauto e scellerato del progresso, auspicando un ritorno alle radici "verdi" della società: nel suo titolo forse più celebre, "Un tranquillo week-end di paura" la teoria era sposata in pieno, e se chi lo apprezzò ne fece un cult, i detrattori…

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2002

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