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Fog

Regia di John Carpenter vedi scheda film

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La recensione su Fog

di cheftony
6 stelle

20 aprile. Ci siamo riuniti tutti e 6, da mezzanotte fino all'una in punto. Abbiamo deciso la morte di Blake e dei suoi compagni. Continuo a ripetermi che l'oro di Blake ci permetterà di costruire la chiesa e di trasformare la nostra comunità in una città, ma questo non riesce ad alleviare l'orrore che ancora provo al pensiero di essere complice di un omicidio.”
 
Ad Antonio Bay, piccola cittadina portuale californiana, ci si appresta a festeggiare il centenario della fondazione, ma la notte di vigilia, allietata dal seguitissimo programma radiofonico locale dell'avvenente speaker e guardiana del faro Stevie Wayne (Adrienne Barbeau), strascica su qualche strano incidente: si sente bussare a diverse porte, i vetri deflagrano di colpo, motori, fari e clacson delle automobili si accendono da soli e, quel che è più grave, tre marinai vengono uccisi a colpi di uncini e coltellacci mentre si sbronzano a bordo della loro barca dopo esser stati ammantati da una misteriosa nebbia che si muove controvento e accostati da un'altra barca misteriosa.
Quella stessa notte arriva in città la giovane autostoppista Elizabeth (Jamie Lee Curtis) grazie ad un passaggio di Nick Castle (Tom Atkins) col quale lega subito, mentre Padre Malone (Hal Holbrook) scopre per caso un vecchio diario di suo nonno, prete anch'egli e soprattutto padre fondatore di Antonio Bay. L'indomani, durante i festeggiamenti per la ricorrenza, fa di nuovo capolino quella fitta nebbia, luminosa e assassina...
 
Quarta incursione cinematografica per il maestro John Carpenter datata 1980, che segue due dei suoi migliori film dell'intera carriera, ovvero “Distretto 13: le brigate della morte” e “Halloween”. Film low-budget ma assai più dispendioso delle due perle succitate, “The fog” è sceneggiato dallo stesso Carpenter e dalla nota compagna di quegli anni Debra Hill, qui anche produttrice; lo spunto della storia, legato ad una classica maledizione, è intrigante, anche se svela presto di avere il fiato corto, andando a girare intorno a se stesso in una parte centrale senza grandi sussulti per quanto riguarda la trama. I personaggi sono abbastanza piatti e nessuno di essi si prende la ribalta della scena, collaborando insieme e sotto traccia per affrontare un oscuro nemico. Ma questi non trascurabili difetti non si sentono più di tanto poiché “The fog” è imperniato sul talento registico sconfinato di Carpenter, bravissimo ad accumulare tensione con mezzi scarsi e inventiva, creatore di atmosfere torbide con pochi eguali, grazie anche alla rappresentazione di una nebbia maligna e “caratterizzata” e alla colonna sonora sinuosa curata come al solito dallo stesso Carpenter; il film resta però sfilacciato nelle parti colleganti le suddette scene, con qualche buco di sceneggiatura ed un finale che poteva esser meglio costruito e che invece soddisfa sì l'occhio, ma non la logica.
Curiose le partecipazioni di Darwin Joston, lo straordinario protagonista Napoleone di “Distretto 13”, e di Janet Leigh, la celeberrima Marion Crane della scena della doccia in “Psycho” e fra l'altro madre di Jamie Lee Curtis, che qui è alla sua seconda e poco influente apparizione. B-movie carino e di mestiere, però non il miglior Carpenter.

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