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Million Dollar Baby

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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La recensione su Million Dollar Baby

di cheftony
8 stelle

"Lei non sta chiedendo l'aiuto di Dio, sta chiedendo il MIO aiuto!"

Frankie Dunn (Clint Eastwood) è un anziano allenatore di boxe, gestore di una palestra ammuffita insieme al vecchio Scrap (Morgan Freeman), ex-campione diventato orbo dopo il suo ultimo incontro sotto l'egida, come sempre, di Frankie come manager. La stella nascente della boxe, l'afroamericano Big Willie, scarica Frankie proprio prima di aggiudicarsi il titolo mondiale, match che per il momento Dunn voleva risparmargli per evitare figuracce e di mandarlo allo sbaraglio contro dei campioni. Frankie Dunn è un brav'uomo, manager competente, ma ha sbagliato tutto alla fine. Un'altra volta.
La figlia è lontana e risponde alle sue lettere rimandandole prontamente al mittente, lui cerca risposte dal parroco che assilla tutti i giorni da 23 anni con "oltraggiose" domande sulla fede, con cui ha un rapporto combattuto, almeno per quanto ci è concesso di capire. Nessuna risposta, nessun amico (se non Scrap), nessun nuovo talento da allenare.

Un giorno, in quella sudicia palestra californiana, arriva direttamente dal Missouri una ragazza sulla trentina, Maggie Fitzgerald (una grande Hillary Swank), senza un soldo ma con tanta determinazione, tanto che vuole essere allenata da Frankie; è una femmina e perdipiù completamente profana della boxe, ottimi motivi per ricevere un iniziale rifiuto, poi mutato dopo qualche tempo in un assenso grazie anche all'aiuto di Scrap. La povertà e i tumulti familiari hanno innescato in Maggie una gran fame e un desiderio di riscatto che si palesano subito: impara in fretta, sconfigge valanghe di avversarie al primo round e in un anno e mezzo convince Dunn a farla partecipare all'incontro per il titolo mondiale contro la campionessa in carica, un incredibile mostro di scorrettezza (francamente esagerata anche per un film).
Finirà male per la salute della "ragazza da un milione di dollari", che costringerà Frankie, duro ma con un cuore, ad una scelta...

Il film che non ti aspetti dal vecchio marpione conservatore di Clint Eastwood; la boxe, alla fine, è un hitchcockiano McGuffin bell'e buono, che tuttavia permette a Clint di sfoggiare la sua bravura registica anche nelle scene degli incontri. Million Dollar Baby è un film che tocca tantissimi argomenti, sfiorandone solo alcuni e facendo invece pesantemente leva su altri.
La religione, a dire la verità, sembra influire il giusto: si parla di famiglie spezzate e non ricomponibili, di amori fatti di puro affetto, di voglia di emergere dall'acquitrino di un'esistenza anonima e sofferente, di osare almeno una volta nella vita.

"Quando sono nata pesavo un chilo e cento scarsi, mio padre diceva sempre che avevo lottato per venire al mondo e che avrei lottato fino alla morte. È quello che voglio fare, ma non voglio lottare contro di lei. Ho avuto quello che volevo. Ho avuto tutto. Non permetta che mi venga portato via."

Si è parlato tanto di questo film, del rapporto fra la Chiesa e l'eutanasia, del suo messaggio (peccato di presunzione?), tanto che parlare di queste cose è come guardare il dito di chi ti indica la luna. Million Dollar Baby è semplicemente un gran bel film, sia da vedere sia da seguire con trasporto drammatico, ed ogni speculazione lascia il tempo che trova. Inutile parlarne e leggere opinioni, meglio guardarlo. **** e 1/2

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