Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Dopo aver visto il film rileggere la recensione di filmtv mi ha lasciato piuttosto stupefatto. In questo film non c'è passione, non c'è dolore? Io trovo di sì, profondamente. Grazie ad una superba interpretazione del sempre grande Leo di Caprio il suo personaggio trasuda ossessione, dolore, sogno, malessere, follia, in grande stile. Il discorso è quello dello scontro tra l'individuo e il sistema, ma non solo il sistema, l'intera realtà che non coincide coi suoi sogni. Così, tra capitalisti poco onesti e femme fatale futili e isteriche, il punto di vista è quasi infantilmente proiettato dentro gli occhi di Hughes, il bene è come lo vede lui. Tutto è visto dai suoi occhi. Un trionfo dell'individualismo contro il potere omologante. Poco importa se non tutto il personaggio è stato riportato (si contesta fosse stato filonazista e che a questo non venga fatto riferimento) da sempre nel cinema i biopic servono ai grandi registi mica per una cronaca banale dei fatti, ma per esprimere attraverso l'occhio del protagonista il proprio occhio. Il tutto in questo caso infiorettato da lussureggianti ambienti e climi quasi coreografici, momenti kitsch, frequenti esagerazioni di elementi esponibili in chiave più intimista. Forse sforzo di rendere l'atmosfera anche nella sua "cappa", comunque non qualcosa che mini particolarmente l'opera. Non un capolavoro, ma certo un notevole film. Precisazione: a un certo punto si sentono le note del secondo movimento della Quinta sinfonia di Ciajkovskij, tuttavia essa viene accreditata come "Sesta sinfonia": ma gli americani sono proprio un po' ignorantelli, eh!
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