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Regia di Saverio Costanzo vedi scheda film

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La recensione su Private

di Brady
7 stelle

Il dolore urla silenzioso la sua impotenza di fronte ad un'umanità disumana.

La storia è, tutto sommato, classica, quasi abituale in relazione a quanto sentiamo spesso nei TG o nei reportage. Un popolo privato del suo Stato e soggetto a continui soprusi da parte di un altro che ha occupato territori che da generazioni appartenevano al primo. Uno scandalo storico di cui chi ne è stato responsabile non si è mai veramente vergognato, né ha mai fatto nulla di concreto per porvi rimedio. Il film testimonia come fra i tanti modi per occupare nuovi territori uno dei più subdoli sia quelli di entrare prepotentemente nelle abitazioni dei palestinesi, e non parliamo di terroristi, ma di persone esattamente come noi, che non hanno mai visto o imbracciato un'arma, e per estensione una 'penna'.

Lo sviluppo di questo film è necessariamente claustrofobico, gli spazi chiusi da nido diventano prigione e l'esterno diventa una fuga piuttosto che un luogo dal quale far ritorno a casa. L'ambiente all'intorno è spesso visto dall'interno, proprio per accentuare l'impotenza e la paure di abbandonare la propria casa, anche se ormai diventata una prigione. Abbandonarla significherebbe rinunciarvi per sempre.

Lo sviluppo è molto simile a quello del Giardino dei limoni, ma i toni cupi, il buoi, la paura, sono più opprimenti. Forse anche sin troppo esaltati da una presa diretta con immagini in continuo movimento che se da un lato testimoniano lo stato di disorientamento, dall'altro rendono il film poco godibile. In qualche momento arriva persino il mal di mare.

Non ho particolarmente apprezzato le scene da dentro l'armadio, sono semplicemente irrealistiche e in-credibili.

Alla fine un piccolo spiraglio di umanità sembra aprirsi fra i due popoli e mai potrei immaginare cosa più bella. Purtroppo la distanza è sempre grande, una distanza che sarà sempre incolmabile sino a quando chi deve, non si rende conto che la sua ricerca della libertà, uccide quella degli altri.

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