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Finché c'è guerra c'è speranza

Regia di Alberto Sordi vedi scheda film

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LIBERTADIPAROLA75

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Finché c'è guerra c'è speranza

di LIBERTADIPAROLA75
10 stelle

Attenzione! La seguente recensione contiene anticipazioni sul finale di quest'opera d'arte! La scelta di parlare della trama in maniera discretamente dettegliata serve a far capire l'amore che il sottoscritto nutre per questo capolavoro, miglior film di Sordi regista e miglior lavoro in assoluto sul colonialismo.
Un ex fabbricante di pompe idrauliche sempre più afflitto dalle (inutili!) richieste di benessere della famiglia scopre l'alta rendita del commercio d'armi. Un giorno incontra in Africa un giornalista che tenta (ma non ci riesce) di fargli cambiare idea su quel lucroso affare. A fargli prendere rimorsi di coscienza sarà invece un orrendo massacro provocato da un bombardamento (girato in puro stile mondo movies con tanto di arti staccati e riprese aeree riciclate da qualche documentario) ai danni di un pacifico villaggio dove erano annidati alcuni rivoltosi con a capo un medico. Tornato in Italia deciso a smettere quel brutto lavoro si scontra con i parenti che gli danno dell'assassino salvo poi cambiare idea e pregarlo di continuare il lavoro che permetterà a loro di continuare a vivere nel benessere. Particolarmente azzeccata la descrizione di questi schifosissimi parenti-serpenti: una moglie che non ha voglia di lavorare, si lamenta sempre e l'unico problema del Mondo (il suo!) è di far bella figura con gli amici con il quale gioca a carte (adesso sarebbe una assidua fans dei reality show e di altra inutile Tv spazzatura!!!), i figli squotteroni che non studiano, non lavorano e la loro unica occupazione è far casino alle manifestazioni e criticare tutto il pianeta Terra (solo perchè l'estero fa figo, come disse il mitico Tommaso Labranca, uno dei migliori giornalisti viventi -Film Tv se lo tenga stretto che è uno dei migliori acquisti che ha mai fatto!!!-) salvo poi tornare da papà che sistema tutto e magari gli compra anche la laurea (elementi così c'è ne sono ancora adesso purtroppo: vedi i "Black block" o Capezzone, ex radicale -quand'era uno squotterone che non aveva voglia di lavorare!-, adesso diventato berlusconiano e laureato per l'opinione pubblica -ma la voglia di non lavorare gli è rimasta! I Radicali e Forza Italia sono 2 facce della stessa medaglia, infatti qualche mese fa Pannella e Berlusconi avevano parlato di una loro probabile alleanza che però stranamente non si è più fatta!!!-). Qualche errore nel girato c'è, un cartello che indica Senegal mentre la scena dovrebbe essere ambientata in un altro stato (vedi la lingua dei dialoghi) ma nel cinema dei grandi maestri si sono visti errori peggiori (la comparsa con l'orologio di QUO VADIS?, l'attezzista in scena di FULL METAL JACKET, il volto riflesso di Coppola su di un automobile ne IL PADRINO, ETC...) quindi vista la grandezza del resto il capolavoro è perdonabile!!!

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