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Donnie Darko

Regia di Richard Kelly vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Donnie Darko

di stanley kubrick
10 stelle

LE LEGGI DEGLI WORMHOLE E GLI UNIVERSI TANGENTI

"Chi si avvelena di ricordi muore nel passato" Alberto Jess

Opera prima del regista Richard Kelly, Donnie Darko è uno dei perfetti connubi tra la pazzia interiore e il cinema dei grandi. Interpretato da un Jake Gyllenhaal alla sua migliore prova davanti alla macchina da presa, il film parla agli spettatori in modo e maniera che questi ultimi provino davvero a essere uno schizofrenico, le sue mille difficoltà, la lotta continua e immaginaria con amici inventati nella sua mente malata, l'amore buio, le amicizie difficile e la famiglia politicamente diversa tra la figlia e il padre. Vi consiglio di recuperare soprattutto la versione allungata di 20 minuti, in maniera di non saltare punti fondamentali quali i passi del libro di Nonna Morte letti dal protagonista, omaggianti la metafisica. Oltretutto la versione Directors è più completa anche per il fatto di capire meglio la trama e le vicende che si stanno svolgendo nella pellicola. Questa opinione, infatti, prenderà in considerazione anche i 20 minuti in più presenti nella versione alternata a quella che hanno dato nelle sale americane.

Questa pellicola è sicuramente il capolavoro del regista statunitense Richard Kelly. Successivamente a questo film ha diretto soltanto altre due pellicole. La prima, Southland Tales è una semplice commedia fantascientifica che, anche già dal titolo, riprende il tema della fine del mondo, tematica cara al regista. Infatti, anche in questo Donnie Darko si affronta la fine del mondo, ma su questo tornerò più tardi. Il suo ultimo film è uscito da poco nelle sale italiane. Intitolato The Box e interpretato da Cameron Diaz, non regge il confronto con la pellicola in questione, ricalcandone anche poco le tematiche principali. Insomma, questo è un regista che nel futuro potrebbe tornare sui passi dell'opera prima. Intanto, incrociamo le dita.

La schizofrenia devasta completamente il cervello. Non tanto da non fargli più arrivare il sangue al cervello, ma ti avvolge un senso di stupidità da farti venire la faccia da ebete. Eppure anche gli scizofrenici possono comportarsi, in certi momenti del giorno, come uomini normali. Anzi, come ragazzi normali. Il nostro và ancora al college, quindi deve sopportare la mamma fuori di testa, il padre preso dalle elezioni per il prossimo presidente degli Stati Uniti, la sorella più grande che ha votato per l'altro presidente del padre, la sorella più piccola che fà la ballerina e che sembri quasi in procinto di fare la pornostar. Con questa ultima frase credo di aver esagerato, ma i balletti fatti nella scuola da una semplice bambina di fanno traballare le retine. Con uno sguardo sexy e prorompente potrebbe benissimo diventare una modella. Eppure, a giudicare dal sequel semplicemente pessimo, diventa più o meno come suo fratello maggiore.
Quanti amici immaginari può avere uno schizofrenico? Difficile dirlo, è come trovare il numero esatto di punti presenti in un piano cartesiano. L'amico immaginario in questione è Frank, assomigliante a un coniglio che mischia l'orso brutto e orribile presente in Shining, il bianconiglio di Alice Nel Paese Delle Meraviglie, il pagliaccio assassino Pennywise presente nel film It, oltretutto quest'ultimo è presente anche nella festa poco prima del finale a sorpresa del film e inoltre la mamma di Donnie, in una piccola sequenza, legge proprio il libro It di Stephen King. Potrei azzardarmi anche a dire che questo è uno dei film che fà più citazioni di sempre. Ma forse sto solo esagerando.
Frank controlla Donnie. Questa è una particolarità difficile da trovare nella verità. Di solito è proprio lo schizofrenico che controlla gli amici immaginari presenti nella sua testa malata. Tuttavia, nemmeno una psicologa non riesce a dissuaderlo dal farsi controllare da Frank. C'è un significato allegorico e onirico presente nei due atti di Donnie più gravi. Quando deve allagare la scuola lo fà con l'acqua. Quando deve incendiare la casa di Jim Cunningam (personaggio dove ritornerò più dettagliamente nei prossimi paragrafi) lo fa con il fuoco. C'è una grande contrapposizione tra questi due elementi. La stessa, anche se con risultati diversi, della linea della paura e dell'amore optata dalla professoressa di educazione fisica, burbera e severa. Queste contrapposizioni sono il pane per Frank. Tutti questi esseri demoniaci che girano nella testa degli schizofrenici non sono altro che proiezioni articolate e difficoltose che si manifestano con dominanza completa.
La prima interpretazione fantastica che giunge allo spettatore appena si comincia a parlare di fisica quantistica e di metafisica, è che Frank non esiste complementarmente. Quando, tramite la teoria della sincronicità, Donnie scampa al motore dell'aereo caduto nella sua stanza grazie a Frank, si potrebbe pensare a una disfunzionalità del programma di vita e circolo terrestre. E ne siamo ancora più convinti quando Frank presagisce la fine del mondo. Qualcosa non quadra nello specchio finale della terra. Quest'ultimo è rappresentato dalle forti manie vendicative di Donnie nei confronti dello specchio nel bagno della sua casa quando è raffigurato Frank. I movimenti macchinosi e le pulsazioni del cuore affranto di Donnie mandano alla famosissima scena della doccia di Psyco, dove peraltro ha anche la simbiosi di trovarsi entrambi in un bagno. Ma c'è anche in questa scena una vera e propria spiegazione dei fatti accaduti. Perchè lo specchio non era in camera da letto di Donnie? La risposta è semplice. Le pillole che prende Donnie per la schizofrenia sono nel cassetto del bagno. In quel luogo claustrofobico le fatiscenze plurisurreali di Frank possono manifestarsi. Ma Donnie non vede esattamente la propria immagine in quello specchio. Vede quella faccia mostruosa di Frank. Ci si rispecchia anche se con mefistofelica andatura da demone impazzito verso la luce. E, rimandando ancora alla scena di Psyco, batte il coltello contro lo specchio. Rumori assordanti e urla mistiche impossessano il bagno e Frank è colpito all'occhio destro.
L'occhio destro è la sindrome della schozofrenia. Anche in questo caso si ha una contrapposizione tra l'occhio destro e quello sinistro. L'occhio sinistro rappresenta la verità, quello destro la finzione della metafisica iperattiva. Nell'occhio destro si presentano luoghi tempestati da angeli lucenti, immaginari e invisibili che volteggiano su nuvole candide come la neve. Quando Frank entra in questi luoghi la sua aura mistica si diversifica da tutto il resto. Kelly ha deciso di non far vedere nemmeno nella versione allungata queste estreme scelte di interpretazioni surrealistiche e sognanti, come il protagonista. L'occhio destro è lo stesso che Frank non può usare. In una bellissima scena al cinema (dove proiettano La Casa di Sam Raimi e L'Ultima Tentazione Di Cristo di Martin Scorsese) Frank fà finalmente vedere sia a Donnie che allo spettatore le sue vere sembianze. E' un mostro anche senza la maschera, con l'occhio destro squarcato con una specie di autodistruzione di sè stesso, che comprendeva soltanto l'occhio destro. Forse, in una vita passata, anche Frank, come Donnie, ha avuto una vita piena di pazzie e cupidigie. Le sue sono intenzioni che vorrebbero avvertire il protagonista. Sono intenzioni per il bene dell'umanità. Anzi, preferisco chiamarle rivelazioni. Ma quell'occhio destro, invece di averlo autodistrutto potrebbe essere causato da tre fattori che formano una dominanza incompleta. Questo film infatti proprone tantissime leggi o effetti, potrebbe addirittura porre il punto sulla metafisica nel cinema. Il primo fattore è causato dalle leggi degli wormhole e dagli universi tangenti. Per il primo potrebbe aver raggiunto una velocità maggiore di quella della luce con una navicella spaziale. Per secondo si affrontano gli universi tangenti, quindi si toccano. In questi due modi Frank può essere arrivato nel mondo vero e proprio e aver impiantato nella testa di Donnie un microchip della schiozfrenia. Tramite questi due viaggi potrebbe aver subito danni. In questo caso la perdita completa dell'occhio destro. Il secondo fattore è causato dalla ripetizione continua dei movimenti metalmacchinosi di Donnie quando rimanda alla scena di Psyco. Il coltello colpisce proprio l'occhio destro. In questo caso si stravolgerebbe il fattore spiegato prima. Il terzo fattore è rappresentato dal muscoloso pre-finale dopo l'incidente. Donnie spara al Frank in carne e ossa, stravolgendo i primi due fattori. Ma anche gli altri due si stravolgono a vicenda. Il tutto da vita al concatenarsi incessante della vita di Donnie. Lo stravolgimento collettivo di questi tre fattori è la causa immaginaria della schizofrenia del personaggio principale. E la schizofrenia stravolge la collettività dei tre fattori.

Un wormhole è una regione di spazio-tempo che fà da scorciatoia da un punto dell'universo a un altro. Dentro questa galleria la dimensione gravitazionale è strettamente interconnessa sia con lo spazio che con il tempo. Il professore di fisica della scuola e il libro "La Filosofia Dei Viaggi Nel Tempo" di Roberta Sparrow, la vecchietta del film, introducono e concludono in maniera lenta nella durata lunga, veloce nella versione più corta. L'interconnessione tra i due personaggi che ho scritto sopra è evidente. Quando il professore varca il limite della soglia verrà cacciato via da scuola. Il consiglio supremo e saggio di quest'ultimo è il libro scritto dalla vecchietta, già citato sopra. Tramite questo libro capisce tutto della metafisica e delle navicelle spaziali. L'uso assoluto e perforante che ne fa Donnie del libro è evidente nella versione allungata, quando legge capitolo per capitolo tutto quello che c'è scritto. Questa ricerca maniacale della verità influisce molto sul comportamento di Donnie.
C'è una cosa che credo abbiano notato in pochi. Se si sommano i giorni, le ore, i minuti e i secondi che restano alla fine del mondo si ha il numero 88. La vicenda si svolge nell'anno 1988. Inoltre, prima di vedere nella casa propria e a occhio nudo un wormhole, la macchina da presa inquadra una maglietta di un giocatore di cricket. Porta il numero 8 e in più fà di cognome Williams, congome che contiene 8 lettere. In tutto si riforma il numero 88. Potrebbe essere un messaggio criptico che ha cercato di nascondere il regista in modo che lo spettatore non riesca a scovarlo.

La scuola è un elemento importante per il proseguo della trama. I professori sono caratterizzati in modo e maniera di contrapporsi tra di loro. Il professore di fisica e quella di educazione fisica già descritti. Quella di Italiano, interpretata dalla bella Drew Barrymore, si impone su tutti. Quando la macchina da presa entra nella scuola usa il ralenti cosicchè riesce a inquadrare tutti i personaggi. Dai tre professori a Jim Cunningam che si scoprirà essere un pedopornografo invece di un uomo che dà tutto alla salute e alla vita degna di essere vissuta. Dal bullo della scuola sempre presente alla mascotte devastata poi da Donnie, rappresentante un cane, mascotte e protettore della scuola.
Oltre a questo vorrei anche aggiungere l'uso dell'effetto Placebo. Le pillole che vengono date a Donnie per guarire la schizofrenia contengono solo acqua. Basta crederci, eppure non sempre ci si riesce.

Il finale spiega tutto. Riavvolgimento della pellicola dopo gli eventi e la morte della fidanzata di Donnie a causa di Frank, per la parola Cellar Door, la parola inglese più bella. Si torna all'evento scatenante, il motore che casca nella sua stanza.
Donnie è entrato dentro un universo tangente tramite un wormhole e ha di nuovo assistito alla sua morte, stavolta in diretta. Donnie è morto nel passato. E Frank è immenso nella carrellata finale che racchiude un pò tutti.
Pensanti a Donnie e al suo futuro.

Il delirio ipnotico del cinema americano insieme a Mulholland Drive di David Lynch.

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