Espandi menu
cerca
The Village

Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film

Recensioni

L'autore

montelaura

montelaura

Iscritto dal 18 aprile 2003 Vai al suo profilo
  • Seguaci 49
  • Post 4
  • Recensioni 50
  • Playlist 206
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Village

di montelaura
8 stelle

Premetto che nn sn una grande estimatrice di Shyamalan, anche se apprezzo molto il filone "thriller soprannaturale". Ho trovato un po' scontato il successo di "Sesto senso" e in un certo senso 'incompiuto' e ingenuo "Signs". Confesso dunque di essere andata a vedere "the village" soprattutto perchè mi ritrovavo con un biglietto omaggio per andare in un multisala, e che questo pareva essere il 'blockbuster' più sopportabile tra quelli proposti! Sn uscita al termine della proiezione con sentimenti contrastanti: soddisfatta per aver visto una pellicola impressionante e originale, inquieta per il disagio e il pessimismo di fondo del messaggio che la pellicola stessa trasmette (o per lo meno, per il messaggio che ho inteso IO). Nn è la solita banalità thriller: il soggetto è originale e intrigante. La suspence cresce gradualmente, assieme alla nostra curiosità e a un terrore strisciante per l'ignoto, che è molto più 'orrorifico' delle solite "ammazzerie" cui certi film horror di recente fattura ci hanno abituati. La trama e la storia di per sè sn semplicissime e lineari, in realtà nel film nn succede granchè a livello di "azione" vera e propria, ma sono almeno due i punti notevoli della sceneggiatura: la riuscita creazione di un luogo di terrore claustrofobico (il villaggio del titolo, appunto) e il 'romanzo di formazione' della protagonista cieca del film (la bravissima e meravigliosa Bryce Dallas Howard). L'orrore vero di questo film nn sta tanto nei mostri sconosciuti che il villaggio deve affrontare, nè nel viaggio solitario e pauroso della protagonista in un bosco 'stregato', come nn sta tanto nelle brevi, velocissime sequenze di ciò che di mostruoso il regista ci lascia intravvedere. L'orrore viene generato da quanto NON si vede. L'orrore è l'ignoto, lo sconosciuto, l'ALTRO. L'orrore è ancor più terrificante in quanto ti può afferrare in pieno giorno, alla luce del sole. Ma il fatto più inquietante e terribile dell'intero film è che a volte l'orrore siamo noi stessi a crearcelo. L'orrore come difesa contro un altro tipo di orrore. Sfuggire a un mondo di violenza, guerra e distruzione può essere possibile soltanto in un mondo finto come una palla di vetro, ma l'ordine all'interno di questa sfera di cristallo può essere mantenuto solamente con la consapevolezza dell'esistenza di un nemico comune contro cui unirsi compatti e lottare per sopravvivere. In questo modo si preserva l'innocenza, guastandola col pregiudizio, col terrore per l'ignoto, con l'ignoranza. Con la cecità. Il viaggio della giovane cieca nel bosco è un viaggio verso la conoscienza, verso la consapevolezza, verso la verità? E al suo ritorno nella sfera di cristallo, come agirà? Sceglierà la verità a una vita di menzogne? O continuerà e perpretare l'orrore per difendere l'innocenza dal Mondo? E' questo l'interrogativo amaro, attuale e inquietante che Shyamalan ci pone con questa sua ultima opera. Un interrogativo che fa pensare, in un'epoca in cui si preferirebbe dimenticarsi di porsi domande.

Cosa cambierei

Nn so di chi sia la colpa in questi casi: regista o montatore? Fatto sta che per metà del film, il microfono a giraffa incombe in maniera ridicola sui personaggi. Una svista grossolana?!?

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati