Regia di Alex Proyas vedi scheda film
Cosa significa la dicitura “un film di Alex Proyas"? La sua cifra è inconfondibile: montaggio frenetico, mirabolanti effetti speciali, la direzione degli attori, l'idea centrale fantascientifica che si rifà sempre a fonti letterarie di tutto rispetto (prima Philip K. Dick, poi Asimov). Questo Opus n°4 di un egiziano emigrato in Australia e premiato regista pubblicitario (ora piantatosi negli USA) non si discosta da questa filosofia registica alquanto discutibile, sebbene "Il corvo" rimanga un buon film, che in un certo senso lo lega ai giovani registi della Propaganda, questa "industria" di dollari "fondata" negli anni '90 da emergenti che in futuro sarebbero diventati nomi come Bay, West, Fincher, gente che ha avuto più incassi che buone recensioni. "Io, robot" tedia come la morte, Will Smith sembra rifare a memoria il bad boy che lo ha consacrata a divo e per il resto gli attori sono tutti fatti di pixel e anche bene. Un film inutile. Voto: 4.
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