Espandi menu
cerca
Collateral

Regia di Michael Mann vedi scheda film

Recensioni

L'autore

rocky85

rocky85

Iscritto dal 30 maggio 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 49
  • Post 3
  • Recensioni 294
  • Playlist 3
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Collateral

di rocky85
9 stelle

“Milioni di galassie e centinaia di milioni di stelle ed un puntino che vaga nello spazio. Siamo noi, persi per sempre. Lo sbirro, tu, io... Chi se ne accorge?”

Los Angeles. Il taxista di notte Max (Foxx) prende a bordo un uomo, Vincent (Cruise) che gli propone di portarlo in giro per concludere cinque contratti immobiliari. In realtà Vincent è uno spietato killer che deve eliminare cinque persone, e per farlo costringe Max ad aiutarlo. Durante una nottata che sembra infinita, i due viaggiano insieme, parlano, sembrano quasi conoscersi, fino all'inevitabile finale violento. Collateral segna il ritorno di Michael Mann al suo genere prediletto, il noir, o meglio il post-noir che aveva calcato fin dagli esordi con Strade violente. Basandosi per la prima volta su una sceneggiatura altrui (di Stuart Beattie), Mann porta a compimento il suo stile visivo e le sue tematiche più ricorrenti. Mann è un grandissimo esteta, da sempre intento a ricreare la perfezione visiva, e capisce che per ambientare un film interamente in una notte deve ricorrere al digitale, che dona incredibile nitidezza alle immagini, realismo e profondità della fotografia. Dopo Heat – La sfida, è di nuovo Los Angeles ad essere la protagonista del film, una Los Angeles cupa, spietata, alienante e quasi desertica, insieme al taxi color giallo e rosso di Max. Per quanto riguarda gli aspetti tematici, invece, Collateral è la riproposizione dell’ennesimo confronto, nel cinema di Mann, tra due personaggi apparentemente agli antipodi (come in ManhunterHeat, Insider ecc.), ma uniti da aspetti della personalità combacianti. I dialoghi perfetti rendono benissimo la descrizione di questi due personaggi: il killer Vincent è un uomo gelido, freddo e senza pietà eppure estremamente colto e maniacale (ama il jazz e conosce a memoria la vita di Miles Davis), pessimista e radicale nella sua concezione dell’umanità; il taxista Max è invece un sognatore che non sa ancora di essere un perdente: sogna di aprire una concessionaria di limousine e considera il suo lavoro di taxista notturno come un ripiego temporaneo, nonostante vi lavori ormai da dodici anni. Ottimo, come sempre in Mann, il cast, guidato da uno straordinario e quasi irriconoscibile Tom Cruise e da un trattenuto e sorprendente Jamie Foxx, e completato da Jada Pinkett Smith, Mark Ruffalo nel ruolo del poliziotto Fenning, e l’apparizione (che non si dimentica) di un mefistofelico Javier Bardem nel ruolo del trafficante Felix. Tantissime le sequenze da mandare a memoria: l’apparizione del lupo che attraversa la strada di una Los Angeles desolata che sembra il Far West; la sparatoria nella discoteca, magnificamente realizzata in ogni suo dettaglio. E poi il finale in metropolitana: due uomini uno di fronte all’altro che si sparano addosso. Uno si siede: “Ehi Max, un uomo sale sulla metropolitana qui a Los Angeles e muore. Pensi che se ne accorgerà qualcuno?” Non se ne sono accorti in tanti, ma qui siamo davvero (e di nuovo) dalle parti del capolavoro.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati