Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Tom Hanks,con già due Oscar sulle spalle e altre candidature in bacheca,va specializzandosi in ruoli da "sopravvivente".In diverse pellicole che l'hanno visto protagonista è un uomo in una situazione estrema,paradossale come la guerra("Salvate il soldato Ryan") o un naufragio ("Cast away"):in questa tragicommedia che segna anche la terza collaborazione con Steven Spielberg l'attore di "Era mio padre" è Viktor ,un cittadino della Krakhozia,immaginario stato dell'Est,che rimane intrappolato in un corto circuito burocratico e costretto a passare mesi nell'aeroporto di NY,per via della guerra civile scoppiata nella sua patria.Spielberg propone un film che ha momenti toccanti e altri un pò forzati(la vicenda del sudamericano che corteggia la bella poiliziotta nera è risolta poco bene),ma complessivamente godibile e quasi sfacciato nel rifarci toccare con mano un'umanità profonda,viva,commovente.Aiutato in questo dalle magnifiche interpretazioni di un Hanks ispiratissimo,in un ruolo cui ci si affeziona a neanche metà film,e del suo controcanto Stanley Tucci,l'uomo del Potere,controllore in capo,nevrotico,pignolo,fiscale,l'autore di "E.T." corteggia un altro pò la nostra voglia di credere a una favola,a qualcosa che ci dica un'altra volta che la vita è bella nonostante tutto e contemporaneamente si produce in un elogio del contatto umano.E'un film di oggi,fortemente convinto della speranza che spruzza sulle platee,che non ha avuto una risposta sbalorditiva da parte del pubblico:ma se posso azzardare,è una delle pellicole che a Febbraio riceverà qualche candidatura pesante per gli Oscar.
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