Regia di Kevin Smith vedi scheda film
Un giorno potrebbe anche accadere che il nome di James Ivory (“Casa Howard”, “Quel che resta del giorno”) sia uno di quelli in forte predicato per la direzione di un nuovo capitolo della saga di Harry Potter! O che Michael Bay (“Pearl Harbor”, “Armageddon”) vinca una Palma d’Oro al Festival di Cannes con un film intimista e girato secondo le regole del Dogma! Nel frattempo dobbiamo “accontentarci” del caso strano di un film come “Jersey Girl”, commedia romantica senza infamia né lode diretta – e sta qui la sorpresa! – dall’irriverente Kevin Smith. Sì, proprio il regista del “caso” Clerks, del similblasfemo “Dogma” o dello strampalato “Jay e Silent Bob: Fermate Hollywood!”: scritto di suo pugno, questa volta dirige una love story hollywoodiana – con tanto di mamma/Jennifer Lopez che muore dopo i primi cinque minuti del film - che mette al centro della narrazione la figura di un padre vedovo costretto a scegliere tra la carriera e la vita familiare ed alle prese con i ricordi una felice vita passata e le speranze di una nuova tutta da ricostruire. Il risultato è una commedia romantica, gradevole, divertente e che scorre liscia senza intoppi ma con il demerito di continuare a presentarci il solito monoespressivo Ben Affleck nel ruolo del rampante addetto stampa e padre single. Però ha il notevole pregio di regalare a Liv Tyler (la dolce e disinita Maya) uno dei suoi personaggi più compiuti e riscattato – nella sua pericolosa deriva verso una caratterizzazione banale e scontata – da una generosità e sincerità di sguardi, gesti e parole capaci di illuminare da soli il grande schermo.
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