Regia di Sue Brooks vedi scheda film
Gran bel (piccolo) film che, come i migliori fondisti, parte lentamente ma finisce in un crescendo irresistibile. VOTO: 9
Ci sono film che, come quegli atleti poco esperti nelle gare di fondo alle Olimpiadi, partono forte, illudendosi e illudendo il pubblico, ma finiscono poi, sulla lunga distanza, per accartocciarsi su se stessi chiudendo in ultima posizione. “Japanese Story” dell'Australiana Sue Brooks fa invece l'opposto: parte in sordina, tanto da far nascere più di un dubbio nello spettatore sull'oculatezza della propria scelta del film da guardare, ma va poi costruendosi come per magìa, e alla fine quel che resta è una storia vera con personaggi in carne e ossa. Il protagonista maschile in particolare, tale Gotaro Tsunashima, qui alla prima e praticamente unica presenza sul grande schermo, sembra in principio non un uomo ma solo la caricatura stereotipata del Giapponese tipo, ma termina entrando appieno nei nostri cuori. Gran bel (piccolo) film da vedere possibilmente in lingua originale.
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