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Febbre da cavallo

Regia di Steno vedi scheda film

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Lord Holy

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La recensione su Febbre da cavallo

di Lord Holy
10 stelle

Un vero cult della commedia italiana, spumeggiante e di buon gusto, che sembra non soffrire mai il trascorrere del tempo. Si rivede sempre volentieri e ogni volta si conferma capace di offrire un intrattenimento sincero, ilare e spensierato, l'ideale per chi è alla ricerca di novanta minuti di completa allegria nello svago totale, che voleranno in un baleno. Merito particolare dei personaggi e del cast.
I temi affrontati sarebbero, in realtà, parecchio seri, drammatici e persino tragici. Dalla febbre per il gioco alle truffe, passando per il furto, non sarebbero argomenti sui quali scherzare, determinanti come sono nel distruggere intere famiglie e la vita delle persone. Eppure il tono scanzonato non stona affatto, complice magari l'implausibilità di certi frangenti. Tutto, infatti, ha il sapore di una parodia, una caricatura di profili umani e di situazioni che non potranno non strappare sorrisi e grasse risate, in una successione costante, senza pause, dall'inizio alla fine. Non un film denuncia, ma un prodotto di pura evasione, che si regge su una straordinaria coppia di assi: Gigi Proietti (Bruno Fioretti, detto Mandrake) ed Enrico Montesano (Armando Pellicci, detto Er Pomata). Fenomenali, a dir poco, i due protagonisti si giovano dell'innato talento dei due attori, l'uno un carismatico istrione affabulatore e l'altro un'irrefrenabile macchina del divertimento. Una visione che rappresenta l'estasi per gli appassionati di queste due celebrità e l'occasione per loro di mietere nuovi adepti.
Arguti sono i dialoghi (al contrario delle apparenze), pungenti si dimostrano le numerose battute, spassosi si rivelano i vari interpreti (anche comprimari e secondari), esilarante è la colonna sonora. Come si potrebbe pretendere di più? Promosso e consigliato. Carlo ed Enrico Vanzina, figli del regista, tentarono un seguito con Febbre da cavallo - La mandrakata (2002).

Sulla trama

Tre giovani scansafatiche si arrangiano e organizzano piccole truffe per procurarsi i soldi necessari a scommettere sui cavalli; ma non vincono mai e le loro vite familiari sono minate da questa condotta. Per pagare i debiti ai creditori, i tre amici cercano quindi di falsificare l'esito di una corsa. Decidono allora di sostituire il fantino del favorito prima che inizi la gara e agevolare così la vittoria di un brocco, sul quale puntare i loro averi...

Sulla colonna sonora

Franco Bixio, Fabio Frizzi e Vince Tempera compongono un tema musicale principale di quelli che non si dimenticano tanto facilmente, così orecchiabile da rasentare il tormentone. Ma indovinato è pure il resto. Ottimo lavoro.

Cosa cambierei

Assolutamente niente!

Su Steno

Firma una commedia leggera e dotata di uno stile irresistibile, assai distante dalla rovina dei suoi figli.

Su Gigi Proietti

Bruno Fioretti, detto Mandrake. Un'inezia per un grande come lui.

Su Enrico Montesano

Armando Pellicci, detto Er Pomata. Un mostro di comicità.

Su Catherine Spaak

Gabriella, brava e bella.

Su Mario Carotenuto

L'avvocato De Marchis, eccezionale caratterista.

Su Francesco De Rosa

Felice Roversi, una simpatica spalla.

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