Regia di Mario Bava vedi scheda film
L'assenza di connotazioni sociopolitiche lo ha reso poco trascendentale; rimane comunque un'opera pionieristica per il cinema horror italiano (e non solo). Già ai suoi primi passi alla regia, Bava si rivelò un maestro delle inquadrature e della fotografia. Specie nella prima parte, il film è carico di invenzioni visive e momenti di inedita angoscia; in più, la trama è composta da passaggi di inaudita cattiveria. A tratti è difficile credere che sia un prodotto nostrano.
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