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Fantozzi

Regia di Luciano Salce vedi scheda film

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La recensione su Fantozzi

di AndrewTelevision01
10 stelle

Tutti noi una volta nella vita avremo sentito nominare "Fantozzi". Dalle mie parti, quando qualcuno si veste scomodo si dice "Sembri Fantozzi", per lo stile di comicità espressa da quest'ultimo. Molti di noi conoscono il personaggio del ragionier Ugo Fantozzi per i vari film di Neri Parenti, i quali stonano la rappresentazione seriale del personaggio, ma che danno quel tocco di comicità che già vi era in esso in questo primo film del 1975, diretto da Luciano Salce, il quale ha realizzato anche il sequel "Il Secondo Tragico Fantozzi". Il personaggio, interpretato da Paolo Villaggio (cabarettista, attore, commediografo e scrittore storico) è l'esempio della sfortuna fatta ad uomo. Il film prende spunto dall'omonimo libro scritto da Paolo Villaggio stesso, il quale ha deciso di immedesimarsi in questo personaggio. La gente, purtroppo, ricorda Fantozzi per le sue espressioni tipiche, per la continua balbuzie e per la sua timidezza, ma questo film sminuisce (quasi) tutte queste espressioni, ripetute nei film di Parenti, il quale ha deciso di sfruttare il successo del personaggio per i suoi lungometraggi, che a quanto pare hanno avuto un mediocre successo di critica poco dopo la fine degli anni 90' (e quanto pare, "Fantozzi 2000: La Clonazione", non diretto però da Parenti, è ritenuto il peggiore della saga). In realtà, Fantozzi rappresenta tristezza, timore e un profondo odio dinnanzi ai potenti, i quali lo rendono come uno schiavo, ed egli è l'esempio del lavoratore italiano medio degli anni 70', costretto ad arrivare in tempo al lavoro per non perdere il posto di lavoro, costretto a ricevere botte non meritate, costretto a lavorare duramente per non ricevere neanche 1/3 di quel che gli spetta. I personaggi del film sono molto caratteristici: Pina, la moglie di Fantozzi, una casalinga che tiene a bada alla figlia Mariangela, ritenuta brutta persino dal padre (e interpretata da un attore). Fantozzi vorrebbe distinguersi dalla sua vita sedentaria, fatta di "mi sveglio la mattina velocissimo, mentre bevo il caffè mi pettino i capelli, vado al lavoro salutando PER FORZA mia moglie e mia figlia", e in alcune di queste giornate che ci vengono mostrate, lui cerca di cambiare il suo stile di vita, e da molto tempo è innamorato della Signora Silvani, interpretata dalla splendida Anna Mazzamauro, presentata nel film come ragioniera (spesso come "collega" nei film successivi). Ella è menefreghista e talvolte volgare: è l'esempio di quello che noi oggi potremmo chiamare "friendzonatrice", abbreviazione del termine "donna meschina che ferisce un uomo per scopi malefici". Infatti, in questo film il personaggio della Signora Silvani è più serio, seppur a tratti comico, rispetto agli altri film della saga: ad esempio durante una scena, Fantozzi deve sedersi con lei, ma poco dopo arriva il suo fidanzato, che gli leva il posto e lei sembra quasi godere della sua depressione. Tra i migliori amici/colleghi favoriti da Fantozzi, possiamo trovare il ragionier geometra Renzo Filini, interpretato dal perspicace Gigi Reder, il quale interpreta appunto un personaggio miope, molto organizzato ed esperto in geometria. E' molto più solare e intelligente di Fantozzi, e riesce ad essere un ottimo ruolo comico. Nonostante la rappresentazione drammatica del personaggio di Paolo Villaggio, quest'ultimo decide di dare una chance al suo stesso personaggio: la ribellione. Dopo ennesime prese in giro e sfottò, il personaggio di Fantozzi, durante una sfida a biliardo realizza di potercela fare, e grazie ad un colpo, riesce a sconfiggere l'Onorevole Cavaliere Conte Diego Catellani, interpretato da Umberto D'Orsi, il quale è da esempio agli aristogratici che sfottono in continuazione il povero, il sottomesso, ma che a loro volto riescono a fallire; difatti non sempre i potenti vincono, e questa è la morale del film. Ho adorato questa pellicola per tantissime cose: le tematiche trattate, l'auto-ironia, la critica sociale alla borghesia, e la felicità. Quest'ultima in particolare riesce a distruggere completamente la tristezza di Fantozzi, anche se quest'ultimo si ritroverà a realizzare lo stesso ruolo in film successivi che distruggeranno completamente il significato il personaggio stesso. Ed è per questo che questo "Fantozzi" rimarrà, insieme ad altri sicuramente il migliore della saga: non perché è il primo, ma perché riesce a trasmetterti delle tematiche, facendoci ironia sopra e sfottendo la stessa tematica, senza essere fin troppo volgare.

10!

 

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