Espandi menu
cerca
Le conseguenze dell'amore

Regia di Paolo Sorrentino vedi scheda film

Recensioni

L'autore

lao

lao

Iscritto dal 16 febbraio 2005 Vai al suo profilo
  • Seguaci 19
  • Post -
  • Recensioni 313
  • Playlist 11
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Le conseguenze dell'amore

di lao
8 stelle

LA SETTA DEGLI INSONNI---Sorrentino, già autore del bel film sul calcio”L’uomo in più”, qui al suo secondo lungometraggio, va in una direzione opposta e colloca la storia di Titta e della sua strana passione per una cameriera nel cuore più segreto del mondo contemporaneo: la Svizzera delle grandi banche, del riciclaggio del denaro sporco, con le sue strade pulite e i suoi alberghi eleganti, un Eden apparente edificato sull’intreccio indissolubile fra speculazioni finanziarie e delinquenza organizzata. Un contesto così contaminato produce inevitabilmente indifferenza, solitudine, alienazione, coazione a una ripetitività d’automi e il protagonista delle pellicola, broker di Cosa Nostra condannato a farle da intermediario/ fattorino nel Canton Ticino prigioniero in un Hotel di lusso, incarna perfettamente tutto questo: egli fa sempre gli stessi gesti, fuma molto, di inietta eroina metodicamente ogni mercoledì alle dieci di mattina, è laconico, lontano con la mente, .parla da solo con se stesso, dice di appartenere alla “setta degli insonni”, cioè a quella parte di umanità incapace di addormentarsi e di godere della pace del sonno, la sua esistenza è resa ancor più tormentosa dalla lucida consapevolezza che la freddezza raziocinante del suo interprete Toni Servillo fa trasparire sul suo volto scavato da filosofo smarrito nei propri dubbi: egli non vive, ma si guarda vivere e il suo nome vagamente pirandelliano fa venire in mente “le maschere nude” dello scrittore siciiliano o il “K. “ dei romanzi di Kafka e tutte le migliori costruzioni allegoriche della narrativa del novecento. Gli uomini non hanno più identità, ma sono simboli di una condizione di non senso, da cui non c’è via d’uscita e di cui si può solo avere coscienza. Allora l’innamoramento finisce con il coincidere con la ribellione e con la speranza di una qualche salvezza al di fuori di una società dominata da meccanismo spietati e alienanti. Titta per la graziosa giovane di cui si è invaghito ruba ai suoi crudeli padroni una valigia piena di soldi, ma il caso ci mette lo zampino e determina i destini dei protagonisti della vicenda, ignorandone la volontà e l’inutile eroismo. Il regista però non riesce a dominare il gioco fino in fondo e la conclusione troppo aggrovigliata e macchinosa dilata artificiosamente il senso della metafora, ne indebolisce la pregnanza angosciante. La forza del film tuttavia sta nelle invenzioni di una regia severa, dal cui rigore scaturisce un’atmosfera di sospensione, una realtà asettica che ne racchiude un’altra invisibile, inquietante, raccontata in una sintassi filmica poetica costellata da correlativi oggettivi, immagini emblema di una condizione universale: un lungo corridoio dai colori neutri, un tapis roulant, una figura umana minuscola e lontanissima….l’operaio dell’Enel, in alto fra i tralicci, sperduto in mezzo alle montagne, il pensiero al compagno di giochi dell’infanzia, quello che non vede più da decenni, il suo solo e unico amico.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati