Regia di Walter Salles vedi scheda film
Ernesto Guevara e il suo amico Alberto Granado, terminati gli studi, partono nel 1952 dall’Argentina, con una moto, per un viaggio che li porterà ad attraversare l’intera America Latina. Durante il viaggio i due amici conosceranno la gerarchia sociale, e quanto essa gravi sempre più pesantemente sui poveri e i malati. In tutti i modi cercheranno di contrastare quest’iniqua condizione, anche a costo di separarsi e di rinunciare ai privilegi che la vita può offrirgli.
Per Walter Salles, il viaggio formativo del e pre Che, è esclusivo pretesto di retorica e giustizia infantile. Difatti, “I Diari della Motocicletta”, è un road-movie monotono e stucchevole, che tratta una vicenda d’interesse comune in un modo anonimo e scontato. Non basta la splendida interpretazione del promettente Gael Garcia Bernal, e non bastano nemmeno le continue carrellate paesaggistiche, con le quali il regista crede di trascinare gli annoiati spettatori, a salvare questo onesto filmetto, sfruttatore di storie importanti e di apprezzabili ideologie. L’ormai commercializzato e discontinuo Walter Salles, regista del pluripremiato “Central do Brasil”, porta questo superfluo film al Festival di Cannes 2004, come opera in concorso, credendo di abbindolare la Croisette, probabile rampa di lancio per le vette dei box office, con immagine retoriche straviste che al contrario la lasciano abbastanza indifferente. Torna a casa a mani vuote, ma con grandi incassi ai botteghini. Se non altro va apprezzato l’impegno, ma se ciò equivale ai numerosi introiti, oggi, non appare come un grande apprezzamento. Prodotto da Robert Redford.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta