Regia di Walter Salles vedi scheda film
Sicuramente discordante dal racconto raccolto nei diari, il viaggio di cui si parla in questo film appare come un’esperienza formativa per il giovane protagonista, Ernesto Guevara, che a 23 anni decide insieme all’amico biochimico Alberto Granado di viaggiare per il continente sud-americano su “la poderosa”, una Norton 500. La maggiore differenza che si trova con il libro è la formazione ideologica del protagonista: mentre nella realtà il suo pensiero era già formato, nel film la sua ideologia sembra essere in procinto di definirsi. Anzi sembra che siano proprio il viaggio e le esperienze che si compiono durante questo periodo a cambiare l’animo di Ernesto. Più che un personaggio politico si parla di un ragazzo semplice e sincero, talvolta sensibile e timido, ed è proprio per questo che il film mi è piaciuto!
È presente anche un aspetto simbolico, reso evidente nella scena del fiume: divide i sani dai malati.
Ma è grazie alla forza d’animo e al coraggio che questa barriera viene annullata (traversata a nuoto).Si passa da scene di forte ironia ad altre più introspettive, per concludere con le più belle: quelle descrittive.
Una delle cose più affascinanti del film (oltre a Bernal :D ) è infatti la fotografia. Le scene hanno dei tagli bellissimi. Lo spettatore è quasi portato a credere che non stia guardando un film ma l’ album di foto ricordo di questo viaggio (azzeccato in questo senso l'uso del bianco e nero).
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