Regia di Patty Jenkins vedi scheda film
Interpretato con stupefacente aderenza dalla Teron e prosciugato dai sensazionalismi e dalle morbosità che infestano il cinema dossier, il film riesce ad ovviare al pietismo e alle chiacchiere postume da cenacolo familiare, assestando qualche bel colpo. Il succedersi dei vari “clienti” è programmaticamente volto a definire le reazioni emotive della protagonista, ma la Jenckins va a fondo nell’indagine psicologica, non giustifica, non complica, non addensa ma nemmeno azzarda, così l’opera s’impigrisce in un epilogo tanto atteso quanto risaputo. Manualistico l’impianto generale, ma onesto e volenteroso l’impegno profuso.
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