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La Passione di Cristo

Regia di Mel Gibson vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su La Passione di Cristo

di GIMON 82
6 stelle

"Gesu' è stato crocifisso tre volte.Una volta dai Giudei,piu' tardi dai suoi biografi,infine dai cristiani stessi.Non ha mai avuto nemici piu' malvagi di questi ultimi."
EDUARD DOUVES DEKKER.

L'aforisma dello scrittore olandese Dekker,universalmente conosciuto come "Multatuli" ha un che di controverso e cinico ma assume un fondo di assoluta verita' se comparata a questo film.Dopo l'epica e l'eroismo di "Braveheart",Gibson lascia a casa gli eroi delle lande scozzesi,e "affronta"(in questo caso l'eufemismo è d'obbligo!!!!) le sacre scritture,quelle dei vangeli degli apostoli sulle ultime dodici ore di vita di Gesu'.Da fervente cristiano come si autodefinisce, Gibson ha dedicato al progetto dodici anni,un estremismo cattolico concernente il fanatismo  del regista americano che ha scoperto la "NeoGalilea" nelle terre lucane di Craco e dei Sassi di Matera.Gia' proprio la citta' lucana in cui 40 anni prima avevano calcato le orme Pasolini e il suo Cristo preraffaelita e rivoluzionario,l'opera pasoliniana è conosciuta come una delle opere di maggior spessore artistico in tutto il mondo,un pezzo di cinema poetico,politico e cristiano,un capolavoro immenso "sconosciuto" pero' a Gibson che dichiaro' di non conoscere ne il film ne Pasolini.(sigh!!).Io mi affido alla "buona fede" cristiana del Gibson,anche se in questa dichiarazione ci vedo molta falsita' e ipocrisia,come un voler avere una sorta di priorita' esclusiva nel girare il dolore e il SANGUE piu' conosciuti di tutti i tempi.Ma lasciamo da parte le polemiche o considerazioni aprioristiche ed entriamo nella "Passione" piu' truculenta di sempre.Un film da blockbuster,impregnato dei dogmi Hollywoodiani dal "Principio" all fine del verbo di Gibson,il "Padre-Padrone" assoluto della pellicola,accusato di antisemistismo da una buona fetta di Ebrei,a ragion veduta,dato che la pellicola ci presenta i Giudei come una sorta di "corte dei Freaks" o di "Brutti,sporchi e cattivi".Il film nel complesso non male,l'impianto scenico è curato bene, le location sono perfette,ritengo inoltre originale e "senza tempo" la scelta dei dialoghi in lingua aramaica,un innervatura che rafforza di realismo puro la pellicola.Ma il beneficio del dubbio permane nell'estremizzazione splatter,un tripudio di sangue,sadismi e crocifissioni pirotecniche.Un crogiuolo di ralenty e "Lacrime di pioggia"  gonfianti la narrativa
di una storia che nel Vangelo di Pasolini era pura elegia,ostica certo, ma sicuramente di un estetica superiore,mai cercata o enfatizzata.Il poeta friulano mescolo' nel suo vangelo,stracci di stoffa e visi di contadini proletari,un lirismo arcaico e ruspante ma pregno di un onta poetica molto dolce che Gibson si sogna.Il regista australiano ha scelto per la sua( e nostra) Passione e quella del ("suo") povero Gesu',la strada di un estetica nevrotica ed iperbolica,un porre l'accento sul suo fanatismo cattolico,nel bagno di sangue,un voler (ri)accendere le coscienze perbene e religiose di ognuno di noi innorridendoci e facendoci urlare alla blasfemia.Forse la blasfemia è pero' quella sua,scusatemi per l'ennesimo paragone col vangelo pasoliniano,ma credo sia l'analogia piu' naturale data anche la medesima location.Da cattolico "forse" credente,ma non praticante,non penso minimamente ci fosse il bisogno di ricorrere a tali "virtuosismi" di cinepresa da Bmovie del sabato sera,o di mostrarci demoni depilati,o orribili bambini promotori di pellicole fotografiche.Pasolini con pochi mezzi ci ha mostrato una storia di Cristo dal volto laico,ma senz'altro la migliore di tutte,pura e semplice,sgombra da pesanti (in)estetismi...eppure il "suo" Cristo è il migliore di sempre.Quello "Gibsoniano" è invece un apice del paradosso cinematografico,anche in una scelta di attori poco credibili,a parte Caviezel credo che il resto, compresa la stucchevole Bellucci non facciano assolutamente testo,un corollario di visi "liftati" in totale asintonia nella passione piu' dolorosa di sempre.Peccato, perchè come ho ribadito prima il film nell'insieme non male,ma Gibson nel suo fanatismo ed edonismo cinetico ha buttato via un occasione,quella di mostrarci una storia piu' "umana" e non un orrore gratuito o una Lobby di visi Hollywoodiani.Io e penso anche voi,preferiamo il Cristo e le genti "Pasoliniane" saranno meno "belli",ma perlomeno sono puri,scarni e semplici e "noi" li preferiamo cosi',nel loro pulito e ingenuo candore,quello che forse anche il vero Cristo avrebbe preferito.......

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