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La corazzata Potëmkin

Regia di Sergej M. Ejzenstejn vedi scheda film

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sasso67

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La recensione su La corazzata Potëmkin

di sasso67
8 stelle

Nonostante tutto non riesco ad avercela con Fantozzi. Nonostante le tante stronzate che ha detto, e la fama negativa che le ha fatto guadagnare, riguardo alla "Corazzata Potëmkin". La prima leggenda da smentire è che il film di Ejzenstein sia "una cagata pazzesca". "La Corazzata Potëmkin" è un capolavoro e su questo non ci piove. E per tanti motivi, che sarei stupido a voler elencare, visto che l'hanno già fatto in centinaia di critici ed esegeti cinematografici, ma piace la passione con la quale Ejzenstein racconta l'ammutinamento del Potëmkin nella rada di Odessa avvenuto nell'anno 1905, ricco di fermenti. Piace il montaggio veloce (analogico, sì, ma intelligente prima di tutto), la tecnica, la forza delle immagini che fecero guardare al cinema sovietico con ben altro interesse. Altra leggenda da sfatare riguardo al Potëmkin è quella relativa alla sua lunghezza: se il capufficio di Fantozzi aveva 18 bobine, queste erano di pochi metri ciascuna, perché il film dura circa sessanta minuti. E sono minuti intensissimi, per niente noiosi, grazie all'interesse che destano i fatti narrati ed ovviamente anche (ci si ritorna) al montaggio. Il film ha un andamento, per così dire, più majakovskiano che tolstojano: nel senso che la struttura è veloce, modernista, quasi futurista, anziché lenta, maestosa e fluviale come la classica narrativa russa rappresentata al massimo livello da Tolstoj. Ejzenstein realizzò un film di masse per le masse: non è un caso che le scene principali siano proprio quelle in cui si muovono e si agitano innumerevoli masse di persone, siano esse composte da marinai, da civili, uomini, donne, bambini, vecchi, invalidi o soldati in uniforme bianca. E non è un caso che i singoli attori abbiano un rilievo assolutamente secondario: mentre in America si affermavano stelle del muto come Mary Pickford, Buster Keaton, Fatty Arbuckle e Charlie Chaplin, degli attori di Ejzenstein si serba flebile memoria; di alcuni abbiamo solo l'iniziale del nome, di altri nemmeno quella. Era l'inizio del cinema sovietico e fu un grande inizio: poi le maglie della censura si strinsero, le voci si diradarono, rimasero solo i più malleabili e mano a mano anche un genio come Ejzenstein fu ridotto al silenzio.

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