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L'isola - Seom

Regia di Kim Ki-duk vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'isola - Seom

di obyone
9 stelle

 

scena

L'isola - Seom (2000): scena

 

La ragazza del lago ha un aspetto piacevole ed il corpo sinuoso e filiforme di un essere acquatico. Nuota come un pesce, e con disinvoltura buca il pelo dell'acqua senza incresparne la superfice oleosa. L'acqua, anzi, le scivola addosso conferendole un aspetto spaventoso e solenne nel fioco chiarore della notte. La ragazza del lago non proferisce verbo ma l'atteggiamento di sfida e lo sguardo duro donano al suo corpo ossuto un'espressività che nessuna parola è in grado di produrre. Ciò non di meno è ripiegata su se stessa, indurita dalla meschinità del genere umano e da quella maschile, in particolare, che l'ha relegata al ruolo di serva e prostituta. La ragazza vive in una catapecchia, sulla riva, compiacendo le rozze pretese di uomini ridicoli e violenti che hanno preso in affitto piccole case galleggianti, nel mezzo del lago, per pescare e per nascondersi da occhi indiscreti. Uomini gretti che consumano l'amplesso ingannevole di una meretrice o di un'amante sciocchina e si fanno traghettare da una barca verso il proprio destino infernale. Uno di essi è prigioniero di incubi e sensi di colpa che lo inducono a mettere in scena un feroce "coup de théâtre". La giovane donna scruta da lontano l'uomo della casa gialla e mette fine all'illecita architettura avvicinandosi irrimediabilmente al giovane ospite verso il quale nutre un'attrazione morbosa e voyeristica. Lo scontro fisico ed emotivo tra due solitudini, che si attraggono e si respingono come poli della medesima carica, una carica di dolore, astio, sofferenza fisica e morale, si combatte in un ambiente lacustre, simbolo di un'intensa, feconda ed irrazionale femminilità. Come pesci inconsapevoli che il loro continuo dimenarsi tende la lenza e conficca il ferro nel profondo delle carni, i corpi convulsi degli amanti, uniti dallo stesso ineluttabile destino, sono piegati dalla reciproca fame di emozioni e dalla primordiale esternazione dei sentimenti. L'uomo della casa gialla e la ragazza del lago si dimenano, sbattono la coda sul pavimento di legno, soffrono mutilazioni orrendamente romantiche ma alla fine si arrendono alla voluttà della natura mentre due ami accostati simboleggiano nella loro istintiva e dolce ferocia il sanguinoso sentimento di passione che li unisce e li tiene a distanza.

 

scena

L'isola - Seom (2000): scena

 

Kim Ki-Duk realizza un film visivamente magnifico (e ricco di simboli) che meriterebbe lunghe divagazioni piuttosto che le brevi e modeste righe di un appassionato. Giocando con un cinema fosco e orrorifico che richiama il filone delle creature marine assassine, nonostante le squame lascino posto alla pelle levigata e seducente di Jung Suh, e raffigurando un amore estremo e impossibile, tramite l'utilizzo di sequenze insostenibili quanto passionali, Kim Ki-Duk mette in scena la brutale dipendenza dell'uomo verso la donna (il sesso) e della donna verso l'uomo (il sentimento d'amore). La donna, un tutt'uno con una natura piovosa e lussureggiante, è pronta a lottare con le unghie per ottenere ciò che desidera e non lesina comportamenti aberranti pur di raggiungere lo scopo, quanto una natura feconda e selvaggia tarata per riprodurre in eterno il ciclo della vita. Il regista coreano sembra volerci suggerire questa possibile allusione, o forse si tratta di un solo possibile percorso interpretativo, in un'opera ricca come la natura che ritrae violenta come gli umani comportamenti. Finale onirico dai mille substrati e di meraviglioso erotismo: l'uomo della casa gialla, nudo e libero, trova conforto nella donna e nella donna soddisfa il proprio desiderio sessuale e l'innata inclinazione riproduttiva. O più semplicemente ritrova il compianto senso di sicurezza riemerso dal ricordo del grembo materno; la donna ospita una nuova vita e al contempo lotta e sconfigge, col suo amore incondizionato, ogni legge e ogni forma di raziocinio che le impedisca di far ciò per cui è votata, amare con passione, senza condizioni e riprodurre la vita nella continua alternanza di questa con la morte. Nonostante le umane miserie, l'incapacità di comunicare, la sofferenza e l'atavico istinto di prevearicare e sopravvivere, uomini e donne si muovono sulla terra come pesci affettati e malconci, ma pur sempre vivi, avviluppati dall'acqua, combattendo gli impulsi più ignominiosi con l'amore che esplode, fulgido, nell'incrocio delle setole di due pennelli che delicatamente si sfiorano su di una parete gialla. Meraviglioso.

 

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L'isola - Seom (2000): scena

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