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Excalibur

Regia di John Boorman vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Excalibur

di woody
6 stelle

Vorrebbe avere un taglio adulto questa pellicola basata sulla leggenda di excalibur, e che parla del regno di Kamelot e di re Artù e della sua amata Ginevra, del mago Merlino e dell’invincibile Lancillotto, cui clamorosamente fa solo di contorno la ricerca del santo Graal. Se le componenti sesso e violenza (e una spruzzatina di gore) sembrano finalizzare lo scopo, i dialoghi risibili ed il kitsch scenografico castrano immediatamente l’operazione. Magniloquente e tolkeniano quanto basta, aggiungeteci una splendida fotografia e la lussureggiante ed incontaminata natura in cui sono immersi i personaggi e ci si erge sopra la sufficienza. Defalcatene la pacchiana enfasi e l’anacronistica ed abbondante latta per ritornare nuovamente in pari. Brilla e luccica ma si tratta di vetro colorato, nessuna gemma. Solo a tratti ha il giusto afflato epico, oltremodo pompato dalla colonna sonora. Sa di storiella infantile stiracchiata per i grandi, insomma, e nonostante le ingarbugliate vicende dei protagonisti assumano risvolti da telenovela (tradimenti, gelosie, adulteri, vendette e perfino un incesto) manca vera passione ed in particolare magia autentica e non farlocca. D’accordo quella cinematografica non manca a volte, ma perché scadere nel grossolano a volte (meravigliosa la tavola rotonda, terribilmente di cartapesta gli altri interni del castello, mozzafiato la verdeggiante vegetazione e così ridicoli i cupi tramontoni, e perché accostare a plausibili corazze alcune tamarrissime armature - Lancillotto e Mordred sono patetici sigillati nelle loro lattine)? Non si è trovata la giusta misura, ma nell’insieme il film regge, plastica a parte.

Sulla colonna sonora

Trattandosi di cinema epico non poteva mancare la pompatissima e trascinante "Carmina Burana" nonché il ridondante, galoppato ed esaltato Wagner.

Su Nicholas Clay

E' un Lancillotto inconsistente: di bell'aspetto ma ha la robustezza dell'armatura di stagno che lo contiene.

Su Nicol Williamson

Un dominante Merlino. Di personalità.

Su Nigel Terry

Impersona re Artù e nelle sue pur minime sfumature dona al personaggio l'identità che gli compete.

Su John Boorman

Ci infila tutta la famiglia (da notare la dea del laghetto). Sarebbe stato meglio se ci avesse messo molto più del suo senza strabordare negli eccessi visivi, nelle pacchianerie e nei rigonfiamenti inutili.

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