Regia di Tsui Hark vedi scheda film
Il melodramma, magnifico ed elegiaco, ammanta tutto; persino lo soffoca e lo rallenta. Hark non ha il senso fisico, elettrizzante dell'azione proprio di Woo: alla lunga smette di imitarlo e punta su uno stile manieristico, compone immagini maestose e solenni inseguendo, spesso, una simmetricità che fa la pariglia col racconto (due uomini una donna), ma elude la dimensione virile del prototipo. C'è da dire che gli ultimi 20 minuti sono un grande pezzo di cinema epico-spettacolare che tira addentro e commuove anche lo spettatore che, eventualmente, ne fosse rimasto compassatamente fuori
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