Regia di Giuliano Montaldo vedi scheda film
Eccezionale.
Montaldo ha creato un eccezionale esempio di film impegnato. La sceneggiatura è superba, sia nella ricostruzione della vicenda e del processo, sia soprattutto nelle parole di Vanzetti come anche nelle smorfie di disappunto e nella follia di Sacco. La loro testimonianza è quella di come il mondo effettivamente dovrebbe essere: cioè senza ingiustizie e senza dolori causati dall'arroganza umana, i cui primi segni si vedono nell'asservimento di tipo economico.
Il discorso di Vanzetti in tribunale è epico, così come è strepitosa l'interpretazione di Volontè. Ugualmente strepitosa è quella di Cucciolla/Sacco, più limitato intellettualmente ma ugualmente profondamente buono dal punto di vista morale. Parti drammatiche rese al massimo delle possibilità emotive. Grande è anche il loro primo avvocato.
Per contro, viene mostrato per quello che è il potere di chi li opprime: gente corrotta, che per fare una carriera appagante dal punto di vista del potere e dei soldi si asserve alle classi dirigenti, che lì in America negli anni '20 erano quelle del capitalismo che non aveva limiti nè regole dallo stato, o meglio, che erano riuscite a comprare la politica, prima con la campagna elettorale strapagata per vincere e poi con la corruzione; una sorta di totalitarismo non tanto diverso da quelli coevi in Europa, con in più la bugia di una democrazia sbandierata e poi tradita in ogni momento necessario.
Perfetta la messa in scena di un processo farsa, basato su testimoni fasulli e corrotti che solo così però potevano saldare i conti con la giustizia, uno scenario penoso che si è ripetuto un'infinità di volte nella storia.
Si aggiungono splendidamente fotografia, colonna sonora di Morricone e la canzone di John Baez, per un capolavoro che si conclude con la resa verosimile dell'agghiacciante pena di morte.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta