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The Dreamers - I sognatori

Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film

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La recensione su The Dreamers - I sognatori

di giampy.78
10 stelle

Con The dreamers Bernardo Bertolucci realizza finalmente il sogno che lo tormentava da molti anni. Nato dal terzo atto di Novecento, progetto a lungo rincorso, poi abortito, The dreamers è il film più intimo, personale del regista. La politica, il cinema, il sesso, mescolati insieme in un appartamento a Parigi nella primavera del sessantotto. "Farò un film che si chiama 1968, sui ragazzi del sessantotto che si confrontano con i ragazzi di oggi" aveva detto Bertolucci all'indomani del suo ritorno in Italia con Io ballo da sola. Questo confronto avviene ora attraverso lo schermo. Volutamente privo di un'attenzione al dettaglio scenografico, il film racconta anche la vigilia di quel maggio di venticinque anni fà attraverso tre ragazzi di oggi, proprio quelli che Bertolucci invita a sognare e a non rimpiangere nulla delle proprie scelte. Non a caso nell'ultima scena, sulla canzone di Edith Piaf, la carica della polizia rimanda alle cariche di Genova 2001 (che Bertolucci ha visto in tv) contro i no-new global, sognatori del terzo millennio. Ma The dreamers non vuole essere e non è un film politico, quanto piuttosto un film cinefilo dove le citazioni vengono più che in ogni altro film spudoratamente esibite attraverso spezzoni di quei film scoperti nella piccola sala della Cinematheque francaise: Il corridoio della paura, La regina Cristina, Mouchette, Band à part, Cappello a Cilindro, Chaplin e Keaton...Poi c'è la sessualità che sfiora l'incesto, la perversione attraverso il gioco e attraverso tre corpi-attori incredibili Eva Green, Louis Garrel, Michael Pitt, che hanno stregato prima di tutto la macchina da presa che li riprendeva. Un film indimenticabile che ho visto tre volte solo durante gli undici giorni di festival di Venezia e che mi è entrato nel cuore! Un film che suo malgrado resta l'ultimo che ha ripreso l'esterno e l'interno di un luogo, culla del cinema moderno, della Nuovelle Vague quel cancello e quella saletta della Cinematheque francaise restano ormai solo un ricordo. E ringrazio Bertolucci che col suo film mi ha spinto ad entrare là dentro a sedermi su una di quelle poltrone prima che fosse troppo tardi prima che i francesi togliessero da un palazzo così (le palais de Chaillot) quel piccolo grande cinema!

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