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Edward mani di forbice

Regia di Tim Burton vedi scheda film

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Lord Holy

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La recensione su Edward mani di forbice

di Lord Holy
6 stelle

Acclamato da tutti o quasi in un unanime plauso, si tratta di una fiaba moderna sentimentale con un retrogusto amaro, che può vantare un protagonista tanto originale quanto intrigante. L'averne letto i più svariati elogi ha caricato nel corso degli anni, a ogni mio rinvio di tale visione (non saprei spiegarne la ragione, forse proprio perché non c'è), di un'aspettativa letteralmente alle stelle. Quando infine l'occasione giusta si è presentata, mentirei se non affermassi di esserne rimasto abbastanza deluso. Mi ero mentalmente preparato a un capolavoro, ma purtroppo non posso dire che tale epiteto ben s'addica a quanto ho guardato.
Il tema del diverso poteva essere affrontato in un'infinità di approcci alternativi. Qui se ne è invero scelto uno singolare, almeno in teoria, affidandosi a una dimensione squisitamente fiabesca. Tutto è esasperato e accentuato di conseguenza, fino a rispecchiarsi nell'esteriorità e nell'estetica. Si pensi per esempio al contrasto fra i colori pastello delle case e dei suoi abitanti in confronto ai toni grigi e neri del castello e del suo triste inquilino. Proprio quest'ultimo, che dà pure il titolo al film, è il più grande pregio e punto di forza in grado di salvare l'intera operazione.
L'interpretazione di Johnny Depp (Edward) è incomparabile. S'immedesima in maniera impeccabile nel protagonista e in lui s'annulla completamente. Restituisce una figura carica di sensibilità, che non può non destare empatia e/o pietà. Peccato che il resto non sia alla sua altezza. L'intreccio è troppo semplice e riduttivo, minando le potenzialità di concreta partecipazione emotiva. Sarebbe stato preferibile più articolato. Pertanto fallisce anche la caratterizzazione e l'orchestrazione degli altri personaggi, che appaiono più come dei meri figuranti invece che in qualità di veri ed essenziali comprimari. Il risultato ne è dunque compromesso, dimostrandosi soltanto discreto e non ottimo come avrei sperato che fosse.
Vorrei chiudere con un estratto delle parole del critico Roger Ebert, perché le condivido: «Burton has not yet found the storytelling and character-building strength to go along with his pictorial flair». Tradotte in italiano alla bell'e meglio: «Burton non ha ancora trovato la forza narrativa e di costruzione dei personaggi adeguata al suo estro pittorico».

Sulla trama

In un castello gotico vive Edward, geniale creazione di uno scienziato che, morendo, lo ha lasciato in balìa della solitudine e incompiuto: al posto delle mani ha, infatti, delle enormi e taglienti forbici. A far uscire Edward dall'oscurità è una signora dall'animo gentile che lavora come rappresentante di prodotti cosmetici e che lo porta a vivere con la sua famiglia.

Sulla colonna sonora

Nulla di eccezionale, ma il lavoro del compositore Danny Elfman è comunque onesto e la musica è idonea.

Cosa cambierei

La trama.

Su Tim Burton

Già si evincono tutti gli elementi caratterizzanti la sua poetica e il suo stile visionario, espressi al loro massimo.

Su Johnny Depp

Il suo Edward mani di forbice è entrato nella storia. Perfetto.

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