Regia di McG (Joseph McGinty Nichol) vedi scheda film
Dedicato a tutti i fan del primo film, ma anche semplicemente a chi ha voglia di rifarsi gli occhi con lo sguardo della Liu, il naso della Barrymore e il sorriso della Diaz (ed è meglio soffermarsi solo sul volto delle tre altrimenti questa recensione diventa lunga quanto una tesi di laurea), "Charlie's Angels - Più che mai" è sostanzialmente un grosso, grasso cartone animato. Combattimenti che non sifgurerebbero in "Matrix", salti chilometrici, piroette a mezz'aria, e soprattutto una poderosa ironia, grazie a citazioni azzeccatissime (spicca quella di "C.S.I.", quando le tre si travestono da agenti della scientifica mentre in sottofondo gli Who cantano "Who are you") e alcune trovate di spirito non da poco (la Barrymore, temendo di venire rimpiazzata, si immagina vecchia mentre gli altri due Angeli sono le miliardarie gemelle Olsen). Ovviamente il regista McG non scorda di inserire a destra e a manca sequenze in cui lo splendido trio si trova addosso ben pochi grammi di vestiti, o in ogni caso momenti piccanti: balletti sinuosi, spogliarelli, e battute dal senso quantomeno doppio (come quando Lucy Liu, convinta che il padre abbia scoperto tutto, gli rivela un imbarazzante "stasera ci siamo fatti 12 marinai, vado a farmi la doccia perchè sono coperta di... beh, sai di cosa", e il poveretto ormai si immagina la figlia prostituta). La trama -che si regge su un dito- vede lo scontro delle buone contro un Angelo caduto, una luciferina e quantomeno sensaulissima Demi Moore (è quasi inquietante vedere il fisico che si ritrova nonostante non abbia più vent'anni) che ha abbandontao Charlie non sentendosi abbastanza ripagata nonostante il suo talento. A contornare il tutto ci sono alcuni personaggi già visti nel primo episodio, come i boyfriends di Diaz e Liu (quest'ultimo è l'inossidabile Matt LeBlanc, che salta tranquillamente da tivù a cinema), mentre non troviamo più Bill Murray, rimpiazzato (anche se compare in una scena, ma non è realmente lì... a voi svelare l'arcano). "Charlie's Angels - Più che mai" si assesta sulla sufficienza, troppo stupidotto per meritare di più (senza contare che è identico al primo), ma abbastanza spassoso per non cadere nell'inferno dei mediocri. Creato appositamente per chi ha voglia di staccare la spina e godersi un film dove il sonoro è quantomeno superfluo, visto che lo si potrebbe vedere tranquillamente in versione "muta".
Muische spaccatimpani, dialoghi irrilevanti.
Compare principalmente solo nel finale, ma se la cava bene (anche se un poco ridicola in alcune scene dove la fanno svolazzare come Batman).
Fisicone tiratissimo, parla poco e pesta molto. Incredibile accorgersi che tra i film in cui ha partecipato c'è "Mullholland Drive".
Divertentissima, si contende lo scettro della più comica con la Diaz (anche se quest'ultima è più stupidotta, mentre Lucy ha un umorismo leggermente più "alto", imitazioni di animaletti a parte). Acquista più riprese rispetto al primo capitolo.
Perde un po'di punti se si pensa all'episodio precedente, anche se il film ruota in parte attorno a lei. In ogni caso è brava, ma il personaggio è sfruttato meno.
In aooluto il vero cartone animato del film: impareggiabile, tra l'altro discreta nei balletti che le fanno fare (a quando un "Chicago" o un "Moulin Rouge"?
Punta molto alla spettacolarità. Pertanto adatta, anche se inevitabilmente non da premio.
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