Regia di Marco Tullio Giordana vedi scheda film
Emozionante e coinvolgente davvero il film di Marco Tullio Giordana, malgrado tutto. Malgrado l'idea sia di per sé semplice (raccontarci le vicissitudini di un'intera famiglia durante 40 anni, più o meno, di storia italiana) e non sia neanche tanto originale (sorge spontaneo ed immediato l'accostamento a "La Famiglia" di Ettore Scola), malgrado abbia trovato gli ultimi 20-30 minuti un pò patetici (troppo buonismo) e ci sia qualche imprecisione qua e là (forse troppa carne al fuoco o poca attenzione ai dettagli), "La meglio gioventù" è e resta uno dei più bei film italiani degli ultimi anni... Al regista (cui, come detto, sfugge qualcosa nello sviluppo degli eventi) va il grande merito d'aver fatto rendere gli attori ad altissimi livelli: su tutti, "mamma" Adriana (Adriana Asti, sarebbe uno scandalo non darle un qualche prestigioso riconoscimento per questa sua interpretazione), il figlio Nicola (Luigi Lo Cascio, ormai uno degli attori più affermati e talentuosi del cinema italiano) e Giorgia (Jasmine Trinca, già molto migliorata rispetto al suo esordio ne "La stanza del figlio", rende bene, malgrado il trucco non le venga in aiuto, il suo non facile personaggio). Le musiche originali (comprese le nacchere!!!) sono bellissime ed ho trovato particolarmente azzeccata la scelta degli eventi storici esposti nel film (l'alluvione di Firenze, l'ormai pluricitato '68, la chiusura dei manicomi, la strage di Capaci, Tangentopoli), così come quella delle canzoni di contorno. "La meglio gioventù" è "semplicemente" un film da non perdere, perché è profondo, perché fa riflettere, perché sa toccare le corde del cuore e dei sentimenti nel modo giusto (ossia con delicatezza e sensibilità), perché fa ridere e fa piangere, perché contiene dei bei dialoghi e dei brutti silenzi... quelli delle anime più sensibili... Voto: 9-.
Le musiche originali (comprese le nacchere!!!) sono bellissime ed ho trovato particolarmente azzeccata la scelta delle canzoni che accompagnano gli eventi esposti nel film.
Gli ultimi 20-30 minuti li ho trovati un pò patetici (troppo buonismo). Il trucco è poco convincente: alcuni personaggi sembrano non invecchiare mai mentre altri son troppo vecchi per essere così giovani. Ho trovato, infine, un pò forzato il fatto che sia Giorgia (e non lo stesso Nicola) a notare il titolo della foto: è possibile che a lui non sia venuta la curiosità prima?!? Per far uscire Giorgia dall'ospedale potevano inventarsi qualcosa di meglio...
Fra tutte le attrici del film è quella che mi ha convinto meno o meglio a metà. Nel primo atto mi è piaciuta, nel secondo un pò meno: il suo modo di recitare non cambia come il suo trucco (eppure di eventi e di anni ne son passati!). La preferisco al suo esordio ("La balia"), dove parla molto poco e rende molto di più. Mirella è lei al 50%.
Bravina, ma può migliorare. Insieme a Matteo, è il personaggio più complesso del film e lo rende bene (specialmente nel secondo atto). Giulia è comunque lei.
Un'Attrice con la A maiuscola: sarebbe uno scandalo per il cinema italiano non premiarla. Merita qualche prestigioso riconoscimento per l'interpretazione di "Adriana" in questo film: toccanti le scene che la coinvolgono e ci coinvolgono, perché il suo sguardo è quello di una madre vera... La "mamma" è lei.
Una piacevole sorpresa. Non vedendo le soap-opera e non amando le fiction, l'ho scoperto in questo film. Recitando il "mea culpa", gli faccio i miei complimenti. Matteo è lui.
Ormai è uno degli attori più affermati e talentuosi del cinema italiano: lo ha dimostrato qui, come in tutti i suoi altri films precedenti. Nicola è lui.
Dopo "I cento passi", ci regala una grande opera. C'è, forse, troppa carne al fuoco o poca attenzione ai dettagli e ai particolari che rendono questo film troppo lungo in alcuni tratti ed incompiuto in altri. Gli va riconosciuto il merito d'aver fatto rendere ad altissimi livelli tutti (o quasi) gli attori del film, uno dei "nostri" più belli degli ultimi anni.
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